Tuccio D’Urso spiega perchè Catania si è allagata e come risolvere

L‘acqua che ha allagato Piazza Duomo, piazza Alcalà e tutto il centro storico di Catania non è quella che arriva dai paesi dell’hinterland, ma dai viali e dal resto della città storica. A dirlo è Tuccio D’Urso che adesso si occupa dell’emergenza Covid per la Regione, ma che qualche anno fa era l’uomo dei cantieri di Catania. Braccio destro dell’ex sindaco Umberto Scapagnini.

“Lo posso affermare con assoluta sicurezza- scrive D’Urso su Facebook – avendo realizzato sotto la responsabilità politica di Umberto Scapagnini Sindaco e di Raffaele Lombardo vicesindaco il completamento di tutti i canali si gronda che difendono la parte di est e nord est di Catania”.

D’Urso è molto sicuro di ciò che sostiene e, sempre su Facebook, si produce in una spiegazione tecnica dettagliata. “Il collettore C raccoglie le acque da via S. Giovanni Galermo bassa, da San Paolo di Gravina, da via Barriera del Bosco, da via del Canalicchio, da Sant’Agata li Battiati ad iniziare dal bivio per Tremestieri sino a tutta via Leucatia di Catania”.

“Il collettore B-B18 raccoglie e convogliate nel torrente Acquicella le acque dei quartieri di Trappeto Nord, del tratto centrale della Circonvallazione, della parte centrale del viale Mario Rapisardi. Con il Canale di Cintura realizzato sotto la Circonvallazione dalla Città Universitaria sino ad Ognina, vengono collettate le acque della via Etnea alta”.

In sostanza, secondo D’Urso, si parla di oltre 40 km di collettori. Ma quindi perchè la città si è comunque allagata? Secondo D’Urso ci sono ancora dei lavori urgenti da svolgere. Lavori che, anche in questo caso, elenca dettagliatamente.

Vanno eseguiti – continua nel suo post – con la massima urgenza 4 interventi. Quadruplicare la sezione dell’ Amenano sotto piazza Alcalà. Collegare nuove caditoie a piazza Stesicoro al collettore di corso Sicilia oggi non utilizzato. Collegare nuove caditoie a piazza Roma con l’Amenano che scorre sotto la Villa. Riordinare i collegamenti del vecchio allacciante con la parte soprastante via di Sangiuliano”.

E ancora: ” Triplicare la sezione del torrente Forcile. Riordinare la sezione del torrente Acquicella stretto dalla realizzazione del rifornimento di benzina. Il torrente nasce con le acque bianche di Monte Po che per la prima volta si e’ allagato nella parte bassa. Infine per rendere funzionale il collettore B, il cui mancato completamento, lo ripeto, non influisce per nulla sulla situazione della città, bisogna regimentare i torrenti Cubba e Bummacaro che ne costituiscono lo sbocco nell’ Oasi del Simeto. Questo collettore porta le acque di S. Giovanni Galermo e della zona commerciale di Misterbianco nei due torrenti e da lì sino all’ Oasi del Simeto”.

Il concetto e anche il progetto sono abbastanza chiari. Certo non è semplice mettere in pratica e rendere effettivi tutti questi lavori proposti da D’Urso.

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