Turi Ferro, uno dei più grandi attori del Novecento.
Un talento inarrivabile, emblema di una “catanesità” conosciuta e amata nel mondo e di una “sicilianità” autentica.
Qualità che lo collocano nell’Olimpo dei più grandi artisti isolani di tutti i tempi.
Per il centenario dalla nascita, la città di Catania celebra il proprio figlio più illustre con una mostra straordinaria e inedita.
Fotografie, recensioni, articoli di giornale e di riviste specializzate, locandine, manifesti, costumi.
Documenti pubblici e testimonianze private, che raccontano la vita e la professione del fondatore del Teatro Stabile di Catania.
In esposizione dal 28 ottobre al 5 dicembre 2021, al Museo Civico “Castello Ursino“.
La critica di tutto il mondo ha parlato di Turi Ferro, sempre in termini lusinghieri.
Tra i tanti estimatori dell’attore catanese, l’illustre critico teatrale Masolino D’Amico che, in poche parole, ne definì l’essenza umana e attoriale.
“Non me la sento di spiegare Turi Ferro ai catanesi – ha detto di recente – ma voglio ricordarne l’eccezionalità”.
“Egli era in grado di imporre se stesso ai personaggi in scena – ha spiegato – arrecandovi qualcosa della sua lingua, pur non rendendo mai un Re Lear dialettale: per questo lo definirei un monumento affabile”.
Grandissimo nella recitazione, certo, ma al tempo stesso umano, accessibile e vero.
La mostra coglie anche il lato rivoluzionario della sua dimensione artistica.
Le testimonianze esposte raccontano la vita, le grandi interpretazioni e gli spettacoli.
Ma, soprattutto, il magistero straordinario di un attore e di un uomo di teatro che ha cambiato l’arte della recitazione, rifondandone i linguaggi e i canoni.
La sua era una vocazione nobile, che si traduceva nell’ambizione di raggiungere un pubblico più vasto ed internazionale.
E di perpetuare e difendere la memoria del teatro.
Il 2021 ha visto la celebrazione di numerosi eventi in memoria di Turi Ferro.
L’ultimo, in ordine temporale, è stato la presentazione di un volume dedicato all’attore, a cura della Fondazione “Domenico Sanfilippo editore“.
Il libro, dal titolo “Turi Ferro, il Primattore. Catania e il mondo come palcoscenico” sancisce la conclusione di un anno intenso, che ha visto anche l’impegno vivo delle istituzioni nel ricordo dell’artista.
La presentazione, svoltasi nel foyer del Teatro Massimo “Vincenzo Bellini”, rientra nell’ambito di “Turi Ferro, un artista siciliano. Celebrazioni nei cento anni dalla nascita”.
Un progetto nato dalla collaborazione tra lo stesso Teatro Massimo “Vincenzo Bellini”, il Teatro Stabile etneo, le Fondazioni “Turi Ferro” e “Domenico Sanfilippo editore” e partner quali il Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università degli Studi di Catania e l’Istituto di Storia dello Spettacolo siciliano.
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