I Carabinieri della Stazione di Riposto hanno ispezionato un cantiere situato in Contrada Carruba (Riposto). Qui, un 55enne titolare della ditta incaricata, avrebbe avviato al lavoro il personale privo di giudizio di idoneità alla mansione. Ma c’è di più: i lavoratori non avevano effettuato la prevista formazione in materia di salute e sicurezza.
L’obiettivo dei controlli dei Carabinieri, unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania, è quello di verificare il rispetto della specifica normativa per la sicurezza e la prevenzione degli incidenti sui luoghi di lavoro.
Inoltre, nello stesso cantiere, uno dei lavoratori della ditta è risultato sprovvisto della certificazione “Green Pass”.
Per tali motivi, comminata una sanzione amministrativa di 3071 euro nei confronti dell’imprenditore. Sospesa l’attività lavorativa, invece, della ditta.
Scoperta una grande quantità di prodotti alimentari scaduti dai Carabinieri dei Nas di Catania. Si tratta di prodotti rietichettati e reimmessi nei circuiti commerciali locali. Ponendo così fine ad un congegnato sistema di vendita sottobanco di migliaia di confezioni contraffatte.
Durante le scorse festività pasquali, in una nota area mercatale del centro cittadino e in un deposito alimentare dell’hinterland etneo, svolte delle operazioni di prodotti dolciari scaduti. E’ proprio da qui che l’indagine è scaturita.
Minuziosi e articolati gli accertamenti di polizia giudiziaria grazie ai quali, è stato possibile ricostruire i percorsi commerciali. Rigorosamente sottobanco, di svariate tipologie di prodotti scaduti. Provenienti anche da altre province siciliane, che venivano sapientemente rietichettati e spesso anche riconfezionati. Difficilmente distinguibili dai prodotti originali.
Il blitz ha interessato diversi siti dislocati nell’area nord dell’hinterland catanese. Individuato in particolare un deposito attestato ad altre imprese regolarmente autorizzate. Dove sono state scoperte decine di migliaia di prodotti confezionati scaduti che ancora riportavano la vecchia etichetta. Si tratta in particolare di snack alimentari, succhi di frutta e bibite. Vale a dire di alimenti facilmente smerciabili soprattutto con la vendita ambulante.
In un locale attiguo, invece, rinvenuti i macchinari e le attrezzature utilizzate per la contraffazione delle confezioni scadute. Tra cui un sigillatore automatico, una etichettatrice professionale. Ma anche diverse bobine di etichette, inchiostri, sverniciatori. Circa un migliaio di confezioni appena contraffate e rietichettate con nuova data di scadenza. Pronte per essere rimesse in vendita attraverso i normali canali commerciali.
I falsificatori, una coppia di cinquantenni con diversi precedenti penali, denunciati all’Autorità Giudiziaria ponendo i sigilli e sequestrando in totale oltre 20 tonnellate di merce.
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