Nominato, da parte dell’assessore regionale delle Autonomie locali, il nuovo commissario straordinario della Città metropolitana con i poteri del sindaco, Federico Portoghese.
In proposito, intervine la Ugl di Catania con una nota. Augura buon lavoro al neo commissario ma rende noto anche un appello alla politica della Regione
“Auguriamo buon lavoro al dottor Federico Portoghese. Congratulandoci per il nuovo incarico che si aggiunge ad una carriera costantemente in prima linea all’interno delle istituzioni catanesi. A cominciare dall’Università degli studi. Augurandoci di poterlo presto incontrare per confrontarci sulle questioni relative all’ente di area vasta”
Nella nota si legge anche l’auspicio di Ugl sulla possibilità che l’Assessorato regionale competente possa prendere in considerazione l’ipotesi di conferire al commissario Portoghese anche le funzioni straordinarie connesse al funzionamento del Consiglio metropolitano. Rimaste vacanti dopo la scadenza del mandato di Francesca Paola Gargano (funzionaria regionale in quiescenza) che Ugl ringrazia per il lavoro svolto.
“Non possiamo non evidenziare però come questo ricorso indispensabile al commissariamento della Città metropolitana sia il vero emblema del fallimento di una riforma. Quella delle ex provincie regionali. Che in Sicilia dal 2013 non ha mai trovato un punto di svolta. Tant’è che ancora oggi sta penalizzando gli enti di area vasta” lamenta l’Ugl.
“Sono infatti quasi 9 anni che non esiste più il consiglio. Già sostituito da quattro commissari. Mentre la carica di sindaco non prevede un sostituto in caso di sospensione o impedimento. Considerato che la legge non contempla il vice o la formazione di una giunta. Come organizzazione sindacale abbiamo anche fatto notare che il primo cittadino del comune capoluogo non può essere obbligato dalla norma a dover accettare anche la carica di sindaco metropolitano.”
“Già, nella condizione in cui ci troviamo oggi, è molto difficile fare bene il sindaco di una grande città come ad esempio lo è Catania (ma questo principio vale per tutte le aree metropolitane della Sicilia). In più l’onere di guidare senza essersi mai candidati un ente complesso come la ex provincia è un principio assurdo che non è affatto orientato al bene della buona amministrazione.
Meglio fare eleggere ai cittadini il loro presidente e il loro consiglio con libere candidature, scegliendo tra gli amministratori già eletti nei rispettivi comuni se proprio non vogliamo ritornare al vecchio schema. Il tempo per decidere cosa fare è ampiamente scaduto e rinnoviamo l’appello alla politica della Regione siciliana perché individui una soluzione unanime per ridare dignità alle Città metropolitane ed ai cittadini che abitano in questi territori.”
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