“Ci sarà una ragione se la parte maggioritaria delle rappresentanze sindacali di Pfizer Catania ha deciso di proclamare sciopero per il 4 marzo. Ci sarà una ragione se questa decisione è stata assunta in coerenza con un deliberato dell’assemblea di lavoratrici e lavoratori. Questi ultimi da oltre un anno sono inutilmente impegnati a chiedere chiarezza e certezze all’azienda sul futuro del sito”.
Molto concise ma anche dure le parole di Peppe di Natale , segretario di Uiltec Sicilia.Che risponde alle dichiarazioni della Cisl in merito allo sciopero della Pfizer Catania. Il Segretario Uiltec sostiene apertamente e senza incertezze la protesta.
“Non esprimiamo giudizi sulle valutazioni espresse da altra organizzazione, che peraltro non ha Rsu nello stabilimento. Ma non possiamo nascondere preoccupazione per il tentativo di manifestare divisioni proprio quando sarebbe necessaria unità” precisa.
“Se il confronto azienda-sindacati annunciato per il 3 febbraio dopo mesi di nostre inutili richieste dovesse offrire le soluzioni da noi auspicate, saremmo ben felici di revocare ogni iniziativa di protesta.” Precisa Di Natale.
Continua dicendo:
“Diversamente, la multinazionale del farmaco sappia che i lavoratori e noi con loro siamo pronti ancora una volta a far sentire la voce di chi ha sinora garantito professionalità, efficienza, profitti a Pfizer nel sito produttivo catanese”.
“Ribadiamo – conclude – che l’azienda ha molte ragioni per raddoppiare l’impegno e nessuna per lasciare Catania. Le Rsu di Uiltec Uil, Filctem Cgil e Ugl Chimici hanno dichiarato uno sciopero a lunga distanza. Nella consapevolezza della riunione del 3 febbraio, in linea con la sorpresa e l’ansia delle nostre organizzazioni per gli investimenti annunciati da Pfizer in altri stabilimenti, non a Catania. Proclamare sciopero, quindi, resta una scelta azzeccata. Che, comunque, occorre rispettare tanto quanto le scelte altrui. Sulle quali noi non appicchiamo aggettivi”.
“È prematuro proclamare uno sciopero preventivo. Oggi occorre conoscere le reali intenzioni di Pfizer e il piano industriale previsto per lo stabilimento di Catania”.
Così affermano il segretario generale della Femca Cisl Catania, Giuseppe Coco e il segretario generale Femca Cisl Sicilia, Stefano Trimboli.
I quali aggiungono: “Il 3 febbraio i vertici della multinazionale farmaceutica si incontreranno con le segreterie nazionali del comparto e in quell’occasione sarà fatta chiarezza. Avviare uno sciopero prima di quella data è poco opportuno”.
Per la Femca Cisl, il polo di Catania è strategico e occorre rilanciarlo.
“Siamo i primi sostenitori delle enormi potenzialità di questo stabilimento – dicono Coco e Trimboli – e siamo pronti, se necessario, a ogni azione di mobilitazione per tutelare questa realtà industriale e di alta specializzazione professionale. Ma oggi dobbiamo attendere che ci sia una formale posizione da parte dell’azienda per decidere quale strategia attuare”
I rappresentanti sindacali Rsu di Uiltec Uil insieme con Filctem Cgil e Ugl Chimici, hanno proclamato lo sciopero dalle 22 del 3 marzo allo stesso orario del giorno successivo alla Pfizer di Catania.
Il motivo della protesta da parte dei lavoratori dello stabilimento etneo riguarderebbe l’assenza di chiarezza riguardo il futuro piano industriale legato alla struttura catanese.
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