“Un cuore per Artemisia”, professori e studenti contro la violenza sulle donne

Il primo passo per bloccare la violenza sulle donne è quello di educare le nuove generazioni al rispetto e all’amore, la scuola secondaria di primo grado “R. Sanzio” di Tremestieri Etneo si è impegnata in questo, portando avanti un progetto bellissimo conclusosi oggi con una interessante manifestazione.

“Un cuore per Artemisia” è il titolo del progetto che porta il nome dell’artista Artemisia Gentileschi, la protagonista scelta quest’anno per affrontare il drammatico tema della violenza sulle donne. Abusata, torturata nel corpo e nell’anima, è un esempio della grande forza che deve prendere il sopravvento sulla violenza.

“Affrontare il tema della violenza sulle donne non è mai facile, ancor più quando lo facciamo per i nostri studenti” – ha dichiarato il Dirigente scolastico, Sabrina Pettinato. – Con i professori Maria Rita Aletta e Francesco Giacone, referenti da anni impegnati sul tema della legalità, ci siamo interrogati sul modo migliore di porgere l’argomento ai nostri ragazzi e ci siamo trovati d’accordo sulla necessità di far conoscere l’orrore, ma anche e soprattutto la forza, la resistenza e la ribellione. Così siamo approdati alla figura di Artemisia, come simbolo di tutte le donne livide, vessate, ferite, uccise da amori malati, e al cuore come espressione massima d’amore per lei”.

I docenti hanno lavorato nelle classi per settimane al progetto, offrendo spunti di riflessione sul tema, e gli studenti hanno realizzato dei cuori con frasi dedicate alla pittrice. Nel progetto sono state coinvolte anche le famiglie degli alunni, che hanno pitturato di rosso parte delle cancellate della scuola, realizzando grandi cuori su lenzuoli con all’interno messaggi per dire NO alla violenza.

Questa mattina, durante la manifestazione, alla presenza del Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, del capo del Reparto Mobile della Questura, Giancarlo Consoli e del sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, è stata inaugurata, negli spazi esterni della scuola, la Panchina Rossa. L’evento è stato caratterizzato dalla lettura di cuori, delle poesie e dall’esecuzione di canzoni, inoltre è intervenuta l’esperta d’arte Gabriella Trovato.

Il Prefetto Librizzi, contenta del lavoro svolto ha affermato: “Dobbiamo lavorare con le scuole, perché gli strumenti repressivi ci sono e si possono anche incrementare, ma quello che è importante è la rivoluzione culturale che deve iniziare in questi luoghi e deve avere come punto di riferimento i ragazzi. È un impegno corale di tutta la società perché ognuno di noi deve impegnarsi per contrastare questa pericolosa deriva di violenza”.

Anche il capo del Reparto Mobile, Giancarlo Consoli ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa: “Le istituzioni sono sempre molto attente a questo fenomeno del femminicidio ​proprio perché il nostro compito è quello di tutelare i cittadini, l’ordine e la sicurezza pubblica e sicuramente i valori che sono alla base delle norme giuridiche devono essere acquisiti dai ragazzi proprio nelle scuole che sono gli istituti di socializzazione primaria dove i ragazzi si formano” –

Dall’Istituzione e dalle famiglie una voce unica contro la violenza e il silenzio, perché ogni giorno sia il 25 novembre, questo è il giusto lavoro di una comunità scolastica ben radicata sul territorio che si impegna a creare una rete forte contro l’odio e la violenza, fisica e psicologica, che quotidianamente investono la vita di molte donne.

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