Un padre disperato chiede di riabbracciare i propri figli

E’ un padre disperato, il sig. Giranio Marco Pietro. Questi, dopo aver difeso strenuamente, davanti al Tribunale per i Minorenni di Catania, il diritto dei suoi tre figli minori, Paolo Agatino, Giovanni Nicolas e Ginevra Carmela, ad avere una famiglia e rientrare a casa, ha deciso di rivolgersi alla stampa per raccontare la sua amara vicenda.

In breve la sua storia. L’odissea del Giranio ha avuto inizio quando ha dovuto prendere atto delle gravi condizioni psichiche della moglie. Condizioni che avevano messo a rischio anche l’incolumità dei figli. Della vicenda si è immediatamente interessato il locale Tribunale per i Minorenni che, per motivi precauzionali, ha disposto il collocamento della madre e dei due figli Paolo Giovanni Agatino e Giovanni Nicolas, in una casa famiglia, dove il padre poteva liberamente recarsi per andare a trovarli.

Ma anche lì il comportamento materno non cambiava, Giranio ha cercato di supportare la moglie in ogni modo, ma questa, nonostante l’insorgenza di una terza gravidanza, aveva continue crisi psicotiche che coinvolgevano marito e prole, ed il rapporto matrimoniale giungeva così all’epilogo. Attesa l’impossibilità di arginare e moderare il comportamento materno, dopo la nascita di Ginevra e quando la bambina aveva pochi mesi, il Tribunale decideva di allontanare i figli dalla madre. Ma non si fermava a questo! Nonostante il padre non avesse mai dato adito a censure, interrompeva bruscamente i rapporti del padre con la prole.

Da circa tre anni, il genitore non ha contatti (né telefonici né di presenza) con i figli, i tre bambini vivono da sempre in posti diversi, il rapporto di fratria è si è dissolto e i due maschietti sono convinti che i loro genitori sono periti in un incidente d’auto e quindi di essere orfani, per come riferito dagli psicologi. Si sono susseguite innumerevoli perizie, sui genitori e sui bambini, tuttavia, nonostante le relazioni sul padre non lasciassero dubbi sulla sua adeguatezza genitoriale (nonostante l’esistenza di un’abitazione adeguata che il Giranio ha predisposto per accogliere i tre bambini e della sua nuova compagna che è risultata idonea e disponibile per aiutarlo nella gestione dei figli) non è cambiato niente. Ancora oggi le disperate richieste paterne di avere i suoi bambini con sé nella nuova casa dove abita da tempo, sono parole al vento, solo promesse e lunghissime attese. La situazione è inalterata, il padre non può neanche telefonare ai figli, né consegnare loro i regali che da anni per ogni ricorrenza e festività ha comprato per loro. Il mese scorso si è recato con la sua compagna con un grande striscione davanti al Tribunale per rivendicare i suoi diritti e quelli dei figli. Per tutta risposta è stato invitato dai Carabinieri ad andare via, con la promessa che il Tribunale avrebbe esaminato la sua posizione.

Nessun cambiamento! E’ passato un mese e non ha potuto consegnare ai bambini neanche le uova di Pasqua che aveva comprato per loro e la situazione è inalterata. All’orizzonte lo spettro dell’adozione! Oggi il sig. Giranio non sa più a chi rivolgersi, le Istituzioni non lo aiutano e i tempi burocratici sono lunghissimi. Ma non si rassegna, rivuole i sui figli e chiede aiuto per riaverli.

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