Un ponte di libri tra Sicilia e Sardegna

Quando definite la Sardegna e la Sicilia semplicemente come isole potreste sbagliarvi. Ci sono isole che sono parti di terraferma collegate da parole che viaggiano come rocce a pelo d’acqua.

C’è una casa editrice con sede a Cagliari che annovera molti autori prestigiosi che hanno volentieri scelto di essere pubblicati con loro. Più che una casa editrice sono una famiglia editrice, vista l’aria che si respira dentro.

Arkadia, questo il suo nome, non cerca scrittori di tendenza o alla moda solo perché “vendono”, privilegia chi osa e chi prova una narrativa di qualità. E questo fa delle loro pagine, pagine di spessore.

Questa casa editrice è riuscita a creare uno strano fenomeno idrogeologico. Ha portato la Sardegna al centro del panorama non solo letterario e ha creato un “ponte naturale” con la Sicilia. Come?

Il filo invisibile e indissolubile è creato dall’esercito variegato di autori siciliani che hanno trovato casa in Arkadia, nella collana che ha un nome evocante viaggi e spazi aperti, visioni oniriche e paesaggi marittimi: Sidekar, curata da tre mentori della letteratura. Tre persone che fanno della qualità letteraria e dell’onestà intellettuale degli autori che pubblicano, i loro requisiti primari: sono Patrizio Zurru per la Sardegna e Mariela e Ivana Peritore Fabbri per la Sicilia. Anche qui un ponte che ha un solo nome che viene in mente: famiglia. Perché Arkadia è una grande famiglia in cui chi arriva non è mai solo un prodotto letterario. Emozioni, sogni, attenzione a quello che viene scritto, tutto è importante per chi ha cura delle parole di uno scrittore accolto in Arkadia. E Ivana, Mariela e Patrizio, in un dono di ubiquità quasi magico, non lasciano mai indietro nessuno.

Tra le ultime uscite c’è Massimo Salvatore Fazio, scrittore, filosofo e pittore. E proprio con la sua visione dissacrante e filosofica pubblica con Arkadia il suo Tornello dei Dileggi, un campionario di storie in cui gli eventi del fato capovolgono il punto di vista dei protagonisti. Si dipana tra Milano, Catania e Torino. Un compendio su ciò che pensiamo presuntuosamente sia verità e invece poi non lo è. E viceversa. Un libro in cui si percepisce una irriverenza costruttiva e preziosa in un mondo che mira a volte solo alla correttezza di facciata.

Il ponte di parole creato da Piero Isgrò è di una solidità rassicurante. Il suo sodalizio con Arkadia vanta ben quattro manoscritti: La porta dipinta, Finisce la notte, La sposa del nord e La bambina francese. Il prestigioso giornalista de “La Sicilia” di Catania, con la sua ultima uscita, La porta dipinta, una storia che tesse la sua trama dal 1969 e i suoi cambiamenti storici nel mondo, lo sbarco sulla luna, la Primavera di Praga. Il protagonista conosce una donna e se ne innamora. La sua vita si evolve con la convinzione che un amore giovanile non può tornare, forse non sarà così. Un romanzo intenso come solo la vita sa essere.

Il pluripremiato attore e regista palermitano Rosario Palazzolo, conta nel suo carniere due romanzi con Arkadia: La vita schifa e Con tutto il mio cuore rimasto. Quest’ultimo di fresca uscita. Un romanzo che dipana una tragedia con attimi di comicità.

L’evento centrale è una scena devastante: un bambino lasciato morire d’inedia dentro una stanza che è stata sprangata. Tra noir e animo oscuro dell’uomo, Rosario Palazzolo ha una scrittura “visualizzante”, come solo chi ha una scena teatrale nel sangue sa fare. In un asse multietnico e che profuma di integrazione tra il vento del deserto e il mare, si collocano gli scritti di Marinette Pendola per Arkadia: da La traversata nel deserto, che rievoca il ritorno dei migranti italiani da Tunisi, passando per L’erba di vento e infine con Lunga è la notte, docente di lingua e letteratura francese con genitori di origine siciliana. Il suo romanzo di ultima uscita tratta di un femminicidio, un tema purtroppo attuale ma ripercorso con i canali della memoria e i misteri delle strade di Bologna.

Come si vede, questo scambio ha un’identità, dialetti misti, parole e sale di mare. Tutto per creare un nuovo popolo e un nuovo continente che unisce due isole. Allora, ancora convinti che Sicilia e Sardegna siano “solo” isole?

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