I Carabinieri della Stazione di Catania Librino hanno arrestato un 50enne del posto. Gravemente indiziato di indebito utilizzo di carte o titoli idonei all’acquisto di beni.
Nella nottata i militari di pattuglia della Stazione stavano effettuando un servizio perlustrativo. E, transitando lungo il viale Mario Rapisardi, hanno scorto un uomo che stava effettuando strani movimenti all’interno di una Toyota Yaris ferma accanto ad una pompa di benzina, all’interno di un’area di servizio.
I militari hanno deciso di vederci chiaro ed hanno immediatamente chiesto spiegazioni all’uomo non potendo non notare lo strano imbarazzo che manifestava.
All’interno del bagagliaio dell’autovettura infatti, che aveva il portellone posteriore aperto, hanno notato la presenza di quattro bidoni pieni di carburante o già riempiti. Mentre l’uomo, senza neanche troppa convinzione, avrebbe loro riferito di essere stato incaricato da un pescatore di acquistare il gasolio mediante una carta di credito. Che comunque ha consegnato loro nella speranza di poter così concludere l’accertamento.
Purtroppo per lui i militari gli hanno chiesto d’interrompere il rifornimento di carburante e lo hanno sottoposto a perquisizione rinvenendo altresì in suo possesso, oltre ai bidoni, anche due ulteriori cards con banda magnetica, l’una in bianco e l’altra, stavolta, recante il logo della Compagnia petrolifera emittente nonché la società che avrebbe potuto utilizzarla.
Era pertanto ipotizzabile che le cards in bianco in possesso del 50enne fossero oggetto di clonazione e, di conseguenza, la perquisizione, estesa anche alla sua abitazione di via Barcellona.
Qui i militari hanno rinvenuto altri 9 bidoni con tracce di gasolio. Nonché ulteriori 10 carte, di cui una della Compagnia petrolifera e nove in bianco. Ma, anche, uno skimmer utilizzato per la lettura delle bande magnetiche utilizzabile, così, per poter effettuare una copia dei dati contenuti nel badge. Sulla base dei primi accertamenti l’uomo in poche ore avrebbe effettuato il prelevamento di gasolio per un corrispettivo totale di oltre 220 euro, poi verosimilmente rivenduto a terzi.
L’arrestato, associato al carcere di Catania Piazza Lanza, ove tuttora permane su disposizione dell’Autorità Giudiziaria all’esito dell’udienza di convalida.
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