La Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna per il 15enne che a luglio del 2022 uccise a coltellate la madre, Valentina Giunta, nel suo appartamento di Catania.
I giudici della Corte di Cassazione hanno dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai legali del ragazzo di 15 anni che uccise a coltellate la madre, Valentina Giunta, nel suo appartamento di Catania. Per l’adolescente diventa definitiva la condanna a 16 anni per omicidio aggravato, emessa in primo grado e confermata in appello.
Il 15enne, che all’epoca dei fatti viveva con i nonni paterni, secondo quanto ricostruito, la sera del 25 luglio dello scorso anno, si era recato in casa della madre e, al culmine di una lite, l’aveva accoltellata ripetutamente. Subito dopo, venne arrestato dalla Polizia e confessò il delitto.
Omicidio Valentina Giunta, definitiva la condanna per il figlio: la sentenza della Cassazione
Si è chiuso il caso dell’omicidio di Valentina Giunta, la ragazza di 32 anni assassinata dal figlio 15enne, all’epoca dei fatti, la sera del 25 luglio dello scorso anno a Catania, all’interno della sua abitazione nel quartiere San Cristoforo.
Nelle scorse ore, difatti, come riportano i colleghi del quotidiano La Sicilia, la settima sezione della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal legale del giovane, l’avvocato Francesco Giammona, rendendo definitiva la condanna a 16 anni del minore.
Il 15enne, che aveva confessato il delitto subito dopo l’arresto, a gennaio del 2023 era stato condannato al termine del processo con rito abbreviato dal Gup del Tribunale per i minorenni di Catania che aveva accolto la richiesta della Procura. La sentenza di condanna per omicidio aggravato venne confermata qualche mese dopo, a maggio, dalla Corte d’assise d’appello per i minorenni del capoluogo etneo.
Il delitto
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, quella sera, l’adolescente, che viveva con i nonni paterni dopo la separazione tra la vittima ed il padre, in carcere per furto d’auto e tentato omicidio, si era recato in casa della madre, impegnata nel trasloco dopo aver deciso di trasferirsi. Tra madre e figlio scoppiò una lite, al culmine della quale, il giovane accoltellò ripetutamente la 32enne. Secondo l’accusa, l’adolescente non avrebbe accettato la decisione della madre di lasciare l’appartamento nel quartiere San Cristoforo insieme al fratellino più piccolo.