Si è celebrata oggi, davanti il Giudice per le Indagini Preliminari, Dott. Luigi Barone, l’udienza d’opposizione alla richiesta di archiviazione proposta dal P.M. di Catania, Dott. Andrea Norzi, nei confronti degli indagati Gianpiero Pavone e Antonino Pulejo. Responsabili della CMC.
CMC è la ditta che sta eseguendo i lavori della metropolitana di Catania a causa dei quali, due anni fa, è crollato il palazzo in Via Castromarino
Presenti oggi, tra gli altri, l’Avv. Gianpaolo Torrisi che difende Antonino Pulejo e che ha chiesto un rinvio per bonario componimento.
Presente anche l’Avvocato Lipera, difensore degli abitanti del palazzo di Via Castromarino, che non hanno ancora ricevuto il risarcimento da parte della CMC. Ma anche L’amministratore del condominio del palazzo crollato, Avv. Gaetano Caudullo.
La maggior parte dei presenti in aula, si sono opposti alla archiviazione chiesta dal P.M.
Il Giudice, preso atto della richiesta del difensore della CMC, ha accolto l’istanza rinviando per la trattazione all’udienza del 14/6/22.
CAOS VIA CASTROMARINO, LA PROTESTA: “PERCHÈ IL RISARCIMENTO SOLO AD ALCUNE FAMIGLIE?”
Catania, Via Castromarino. La protesta delle famiglie.
“Ci troviamo in una situazione inspiegabile. Soltanto otto famiglie sono state risarcite, di cui solo tre effettivi abitanti del palazzo infatti per ciò che riguarda gli altri, sono proprietari di botteghe e seconde case. Invece chi abitava il palazzo con persone anziane e bambini, è stato arbitrariamente escluso dal risarcimento (ndr). La motivazione è che la C.M.C. (società a cui hanno affidato i lavori) sostiene di non avere responsabilità per ciò che riguarda il crollo“.
Sono queste le parole di Oriana Pappalardo: era una delle abitanti dell’immobile di Via Castromarino crollato due anni fa a causa della profonda e vasta voragine nel cortile interno del palazzo. A seguito dei lavori per l‘ampliamento della metropolitana. Lei, insieme ad altri abitanti, era oggi presente alla conferenza stampa che si è tenuta proprio sotto lo stabile.
“La casa è inagibile, ma non è sotto sequestro. Nonostante ciò, non posso fare ingresso in casa mia perché la ditta che cura i lavori per la creazione della Metropolitana, me lo ha impedito. Non posso neanche riavere i miei mobili. Da qui a pochi giorni mi trasferirò nella nuova casa, dopo due anni di sistemazioni provvisorie, ma sarò costretta a dormire in un sacco a pelo” racconta la Signora Pappalardo
Presente alla Conferenza Stampa anche l’Avvocato Giuseppe Lipera che assiste gli sfollati di Via Castromarino. “Poteva essere una strage e miracolosamente non lo è stata. Cambiare casa è un trama, immaginiamo poi, cosa hanno provato gli abitanti di questo palazzo che lo hanno fatto forzatamente. La C.M.C. ha acquistato alcuni appartamenti: alcuni sì altri no. Ciò rappresenta un errore grosso e grossolano. L’acquisto da parte della C.M.C. degli appartamenti sta a significare che hanno ammesso le proprie responsabilità. Ma non avevamo bisogno di quest’azione per capire chi fosse il responsabile di questa catastrofe”
L’avvocato Lipera, poi, fa espresso riferimento alla vicenda giudiziaria che lega le famiglie di Via Castromarino e precisa: “La Procura ha assunto una consulenza tecnica di parte che conferma le nostre ipotesi. E’ grave poi che, da oltre un anno, venivano condotte delle indagini preliminari e non si veniva mai a conoscenza dei nomi degli indagati. Sono dovuto, infatti, ricorrere a un Procuratore Generale alla Corte Suprema: e solo in quell’occasione, sono venuti i fuori i nomi degli indagati: sono due responsabili della C.M.C. Ma c’è di più: il P.M ha proposto al GIP l’archiviazione del procedimento– in riferimento all’archiviazione del caso- l’avvocato esclama ironizzando: “Il palazzo è crollato autonomamente”
Continua poi, spiegando che il risarcimento è avvenuto per alcuni soggetti e per altri no: “Il 25 gennaio ci sarà l’udienza preliminare di fronte al GIP e insisteremo nella nostra opposizione”
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