I Carabinieri del Nucleo Operativo e del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Acireale hanno arrestato in flagranza di reato un 38enne del posto. In quanto gravemente indiziato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I carabinieri, impegnati in un servizio finalizzato ad arginare il dilagante fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti che coinvolgono sempre di più i giovanissimi, impegnati nei quartieri maggiormente interessati da tali attività illecite.
Ed è proprio transitando in una via del quartiere Piazza Dante che un’autovettura Citroen C3 ha superato, a velocità sostenuta, i carabinieri. Alla cui guida hanno subito riconosciuto il 38enne, peraltro, già noto per pregresse vicende giudiziarie.
Lo hanno così raggiunto e sottoposto pertanto ad un controllo chiedendo all’uomo se per caso detenesse sostanze stupefacenti e intendesse consegnarle “spontaneamente”.
Il diniego dell’uomo, accompagnato da un malcelato nervosismo, ha comportato comunque per lui la perquisizione personale. Che ha consentito ai carabinieri di rinvenire sulla sua persona, all’interno del taschino anteriore dei pantaloni, 11 dosi di cocaina.
Arrestato dall’Autorità Giudiziaria, disponendo per il responsabile l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
Arrestati, nella flagranza di reato, due catanesi di 51 e 21 anni, padre e figlio. Responsabili di danneggiamento, rapina, estorsione e resistenza a pubblico ufficiale.
La misura, eseguita dai Carabinieri della Stazione di Gravina di Catania.
Nella caserma gravinese, si era presentato un trafelatissimo 44enne. Che ha raccontato ai carabinieri che poco prima, mentre percorreva la via Virdimura di Catania, era stato rapinato della propria autovettura Fiat Panda da due individui di sua conoscenza oltre ad aver subito un tamponamento con un fuoristrada dal più giovane con l’intento, raggiunto, di costringerlo a fermarsi.
La vittima, che avrebbe riconosciuto i due malviventi ai quali in precedenza avrebbe realizzato alcuni lavori edili, sarebbe stato pesantemente schiaffeggiato dal 51enne. Che avrebbe quindi ordinato al figlio di impadronirsi della sua Fiat Panda. Mentre a lui avrebbe intimato il pagamento della somma di 3000 euro a fronte della restituzione dell’autovettura.
Il 44enne, pertanto, ha concordato per la tarda serata un appuntamento in via San Giovanni Battista di Catania con i suoi estortori. Per giungere alla riconsegna del veicolo, se pur dietro il pagamento di 2000 euro. Ma i Carabinieri, non appena hanno constatato il pagamento del conquibus ai due malviventi, poco prima giunti a bordo dell’auto rubata e di una Volkswagen Golf, sono intervenuti qualificandosi.
I due avevano inizialmente manifestato un’apparente calma. Ma il padre, improvvisamente, ha innestato la marcia rischiando di travolgere un Carabiniere fuggendo a gran velocità verso la via Galermo, tallonato a distanza dai militari. Che, per evitare di creare pericoli ai pedoni ed agli automobilisti, hanno preferito seguirli a distanza.
I due si erano pertanto rifugiati nella loro casa di via Egadi. Ma, mentre il padre nonostante la ritardata apertura della porta d’ingresso non ha opposto resistenza all’arresto, il figlio si è lanciato da una finestra sul retro dell’abitazione da un’altezza di quasi 4 metri. Salvo poi presentarsi in caserma dopo circa un’ora a seguito delle sue pressanti ricerche da parte dei militari.
L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto, disponendo per i due la sottoposizione agli arresti domiciliari.
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