Prescrizioni dell’affidamento violate: carcere per un ventenne

I Carabinieri della stazione di Biancavilla, a seguito di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Catania, hanno tratto in arresto e portato in carcere un giovane extracomunitario egiziano di 20 anni. Avrebbe violato le prescrizioni previste dall’affidamento.

Un comprensorio biancavillese aveva preso in prova il ragazzo, condannato nel 2016 per il reato di violenza sessuale di gruppo messo in atto nel siracusano.

Il 20enne, tuttavia, si è reso nel tempo autore di plurime violazioni impostegli durante l’affidamento. Questo ha costretto l’Autorità Giudiziaria a disporne il trasferimento in un carcere minorile.

L’affidamento in prova ai servizi sociali è una misura alternativa alla detenzione. In omaggio alla funzione rieducativa della pena, mira a favorire, attraverso una minore compressione della libertà personale, il reinserimento sociale del condannato.

Le prescrizioni consistono nella possibilità, a determinate condizioni, di espiare la pena definitiva che sia contenuta entro un limite edittale. Ovvero senza limite di pena per i soli soggetti affetti da Aids conclamata o grave deficienza immunitaria. Oppure il residuo di una maggiore pena, cioè detratta la pena già espiata o condonata, fuori dall’Istituto penitenziario. In questo caso affrontando un periodo di prova il cui esito positivo estinguerà la pena e ogni effetto penale.

L’affidamento in prova viene concesso con ordinanza adottata in camera di consiglio dal Tribunale di Sorveglianza competente in relazione al luogo di esecuzione della pena, sulla scorta della documentazione relativa alla personalità del condannato (cartella personale del detenuto o, se l’interessato è libero, informativa proveniente dall’Ufficio per l’esecuzione penale esterna) nonché di tutti gli elementi acquisibili ex officio che l’organo giudicante ritenga utili ai fini della decisione.

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