“Volevamo uccidere Pippo Baudo”: non solo Maurizio Costanzo nel mirino della mafia

Nei giorni scorsi, si è tornato a parlare del fallito attentato a Maurizio Costanzo: ma anche Pippo Baudo sarebbe stato nel mirino della mafia.

Pippo Baudo e Maurizio Costanzo
Pippo Baudo e Maurizio Costanzo (Catanialive24.it)

Nei giorni scorsi, un importante quotidiano nazionale ha diffuso le foto che testimonierebbero la presenza di Giuseppe Graviano e Matteo Messina Denaro, già all’epoca latitanti, tra il pubblico del Maurizio Costanzo Show: secondo quanto emerso, i due erano emissari di Totò Riina chiamati a sondare il terreno in vista di un possibile attentato al noto conduttore.

Come noto, Maurizio Costanzo e Maria De Filippi furono realmente vittime di un attentato di mafia, il 14 maggio 1993, in via Fauro, a Roma, ma ne uscirono illesi. Le foto pubblicate nei giorni scorsi sarebbero agli atti dell’inchiesta fiorentina sulle stragi di mafia avvenute fuori dalla Sicilia e in particolare quella che colpì gli Uffizi, causando morte e distruzione.

Anche Pippo Baudo era finito nel mirino della mafia?

La notizia dell'attentato a Pippo Baudo
La notizia dell’attentato a Pippo Baudo (Catanialive24.it)

A quanto pare, non fu solo Maurizio Costanzo l’unico personaggio televisivo noto che in quegli anni era finito nel mirino della mafia: anche il celebre conduttore catanese Pippo Baudo, da diversi anni lontano dalla televisione, anche per l’età che avanza, sarebbe in passato stato un obiettivo della criminalità organizzata. Lo ha rivelato qualche tempo fa il pentito Francesco Geraci, nel processo Capaci bis.

Le sue parole hanno lasciato di stucco i presenti in Aula, siamo nei primi mesi del 1992, quando il giudice Giovanni Falcone era direttore degli Affari penali del Ministero della giustizia. Il pentito ha spiegato senza tanti giri di parole che lui e altri, tra cui Graviano e Messina Denaro, erano in “missione” a Roma: “Cercavamo Maurizio Costanzo, Michele Santoro, Pippo Baudo e Giovanni Falcone perché dovevamo ucciderli”.

Peraltro, nemmeno un anno prima, Pippo Baudo fu vittima di un avvertimento mafioso: a novembre del 1991, infatti, la sua villa di Santa Tecla, nei pressi di Acireale, andò completamente distrutta a causa di un’esplosione dinamitarda. Quell’attentato venne rivendicato da una sedicente Falange Armata, ma dalle indagini emersero le responsabilità mafiose.

Secondo quanto emerso, sarebbe stato il boss Sebastiano Sciuto, da tutti conosciuto come Nuccio Coscia, a organizzare quell’attentato contro la casa di Pippo Baudo, che in quel momento era disabitata. Si trattava di un uomo ritenuto vicino al clan Santapaola e deceduto nel 2018 a 59 anni: al boss vennero negati i funerali in chiesa.

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