A Zafferana Etnea torna il Festival nazionale “Teatri Riflessi”

“Teatri Riflessi”, Festival nazionale di corti teatrali, torna a Zafferana Etnea a sette anni dall’ultima edizione.
Organizzato da IterCulture  in collaborazione con il Comune , l’evento beneficia del patrocinio del Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea.
Un progetto reso possibile anche grazie alla collaborazione di realtà prestigiose quali l’Università di Catania e del DAMS dell’Università di Messina.
A sostenere il Festival, la S.R.L Di Bella Costruzioni.

IL BANDO

Saper coniugare l’immediatezza dei linguaggi contemporanei al racconto del territorio, promuovendo riflessioni sul paesaggio artistico, culturale e sociali in luoghi e spazi non convenzionali.
Questo il principale requisito contenuto nel bando, già pubblicato, che si rivolge ad artisti e compagnie professioniste ed emergenti, nazionali e straniere, di teatro di parola e di danza.
La selezione riguarderà un numero di corti compreso tra dieci e sedici, non solo in lingua italiana.
La durata massima è di venti minuti.
L’esibizione, in qualità di semifinalisti, è in programma nelle serate di giovedì 14 e venerdì 15 luglio.
Tra essi, verranno scelti i corti che concorreranno nella finale di sabato 16 luglio.
La domanda di iscrizione scade il 25 marzo 2022
Per scaricare il bando e saperne di più, basta andare sul sito https://www.iterculture.eu/.

DALLE “RADICI” ALLE “GINESTRE”

L’idea della rinascita è il filo rosso che lega il tema di quest’anno a quello dell’edizione del 2015.
Nel 2022, le protagonisti sono le “Ginestre”, che si legano, come un’evoluzione naturale, alle “Radici” di sette anni fa: un continuum tra le due edizioni, che mette in risalto il sottile filo della rinascita.
Rinascita che, nel contesto, si connota anche quale scoperta delle proprie origini: ovvero, di quelle radici, appunto, indissolubilmente legate al territorio.
Quest’ultimo, nell’edizione del 2022, diviene palcoscenico e attore principale, in un delicato equilibrio delle parti.
Non a caso, il fiore che, per eccellenze rappresenta i due temi centrali che qui si fondono è proprio la ginestra.
Una pianta endemica capace di crescere in condizioni estreme che, dopo aver colonizzato e migliorato i terreni nudi o degradati, lascia spazio ad altre specie, altrimenti incapaci di attecchire.
Il rimando è alla rinascita che guarda al futuro, ben salda sulle proprie radici.
L’ emblema di un percorso di rilancio per le arti performative nel territorio e per il territorio stesso.

L’ ARTE COME ELEMENTO DI INCLUSIONE SOCIALE

“Teatri Riflessi” si ripropone all’insegna di un connubio di sforzi virtuosi che concorrono alla crescita della comunità anche sotto il profilo identitario.
In una simile ottica, il Festival diventa un’opportunità di inclusione culturale per superare le disparità sociali e di genere.
Il tentativo è dare visibilità alla nuova generazione di professionisti, o aspiranti tali, nel settore delle arti sceniche e della promozione culturale.
Il tutto, anche grazie alla partecipazione di una nutrita rete di partners, nazionali e internazionali
Al centro del racconto, vi è il sentimento che muove la voglia e il desiderio di rinascere ancora una volta, nella speranza di essere uniti.
Per citare lo scrittore londinese Gilbert Keith Chesterton, l’auspicio è “accovacciarsi tra le ginestre e le felci e cominciare la nostra vita una volta di più”.

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