Nel corso della notte di martedì, personale delle Volanti ha intercettato, in via Acquicella Porto, due autovetture sospette: infatti, una spingeva da dietro quella davanti, visibilmente stracolma di arance
Alla vista delle Volanti, la macchina che spingeva, con a bordo due uomini, ha invertito il senso di marcia e si dava a precipitosa fuga. Mentre l’altra autovettura veniva abbandonata dai due occupanti che fuggivano appiedati.
Dopo un breve inseguimento, bloccato uno dei soggetti. Un catanese, classe 1980 con svariati precedenti di polizia per reati contro il patrimonio.
Appurato che all’interno del veicolo, in pessime condizioni e la cui proprietaria non si riusciva a rintracciare, era stipato un ingente quantitativo di arance. Tanto che era impossibile aprire gli sportelli dell’auto e determinare con esattezza il loro peso.
Da un controllo visivo, constatato che le arance erano state strappate dagli alberi. Presentando ancora rami e foglie attaccati, e non regolarmente tagliati.
Altresì, all’interno del mezzo rinvenuti alcuni arnesi con i quali i ladri avevano operato di notte in campagna: torce con banda elastica da testa, una pinza tenaglia, un martinetto idraulico e altri utensili.
Dopo l’intervento della Polizia Scientifica per i rilievi l’uomo, condotto in Questura e tratto in arresto per il reato di furto aggravato in concorso con persone da identificare.
Su disposizione del PM di turno, sottoposto alla misura cautelare degli arresta domiciliari, in attesa del giudizio direttissimo.
Leggi anche:
Inferno in famiglia: arrestato compagno violento
La Procura della Repubblica del Tribunale di Caltagirone ha richiesto ed ottenuto gli arresti domiciliari nei confronti di un 28enne accusato di maltrattamenti in famiglia.
L’ uomo si sarebbe reso protagonista nei confronti della compagna, di condotte vessatorie, violente e ingiuriose durante la convivenza e successivamente ossessive, morbose e moleste nel periodo di separazione tra i due.
La vicenda
Sin dall’inizio della convivenza, iniziata nella primavera del 2020, la donna sarebbe stata sottoposta abitualmente a sofferenze fisiche e psicologiche. Ma anche umiliazioni, pesanti ingiurie e minacce di morte.
Ad aggravare il quadro allarmante che avrebbe costretto la donna a vivere un disagio tale da renderle impossibile la conduzione di una vita serena, ci sarebbero state anche frequenti aggressioni fisiche da parte dell’uomo. Che l’avrebbe presa a calci, pugni, afferrata per il collo o per la mascella. Questa convivenza famigliare, compromessa dai frequenti e accesi litigi verbali motivati dalla gelosia morbosa dell’uomo che avrebbe anche chiuso a casa la donna privandola del cellulare, si sarebbe in parte mitigata quando a causa delle ristrettezze economiche i due sarebbero andati a convivere nell’abitazione della madre di lei.
La circostanza avrebbe determinato l’uomo ad interrompere la convivenza all’inizio del mese di novembre 2021.
I fatti
A questo punto il 28enne, avendo perso completamente il controllo sui movimenti della donna, avrebbe iniziato una vera e propria persecuzione nei suoi confronti. Interferendo di continuo nella sua vita, cercando di incontrarla ovunque e con qualsiasi pretesto.
La maniacale gelosia si sarebbe alimentata con l’inoltro di innumerevoli messaggi di testo e telefonate alla donna con l’intento di tornare insieme. Tentativi di approccio e di abbracci che degeneravano in crisi di pianto isterico dell’uomo, richieste di perdono e promesse di cambiare atteggiamento
Dopo qualche giorno l’uomo, approfittando del portone aperto, avrebbe raggiunto la donna fin dentro la sua camera da letto. Allontanandosi e desistendo solo per il sopraggiungere dell’ex suocera allertata dalle grida della figlia.
Verso la fine del mese di novembre 2021, l’uomo si sarebbe appostato sotto casa di lei suonando insistentemente il citofono. Compiuto, inoltre, gesti di autolesionismo e minacciato di suicidarsi a causa del rifiuto di tornare insieme della donna che, ormai provata dalle sofferenze patite, ha superato ogni riluttanza rivolgendosi ai carabinieri della Stazione di Grammichele.
Il provvedimento
L’uomo è tuttora sottoposto agli arresti domiciliari.