Covid, cosa fare in caso di sintomi: le nuove disposizioni in Italia

Il Covid è tornato a diffondersi e sono già migliaia i positivi, come comportarsi e cosa fare in caso di sintomi? Le regole da seguire.

Varianti del virus Covid
Varianti del virus Covid (Catanialive24.it)

Con l’arrivo del freddo si sono diffusi i vari virus stagionali che hanno messo a letto migliaia di persone nelle ultime settimane. Oltre all’influenza stagionale, anche il Covid ha ripreso la sua corsa. Non è più il Covid pericolosissimo del 2020, ma il virus aggredisce ancora, e molto rapidamente. Nell’ultimo bollettino diffuso dal Ministero della Salute, il Covid infetta oltre 50 mila persone a settimana.

Si calcola che il piccolo dei positivi si avrà nelle prime settimane di gennaio, ma durante le feste di Natale, tra influenza e Covid, ci saranno circa 2 milioni di cittadini malati. I tassi di ospedalizzazione sono in aumento, così come quelli di mortalità. La scorsa settimana, i decessi sono stati 316, questa settimana si prevede lo stesso numero. Sul fronte delle varianti, si osservano cappi virali riconducibili a XBB, tra questi spicca la variante Eris (EG.5).

Le disposizioni in caso di Covid: cosa fare in presenza di sintomi

Gruppo di amici con le mascherine
Gruppo di amici con le mascherine (Catanialive24.it)

Il mondo deve far fronte alla nuova ondata di Covid, in particolare la variante Eris, ma è in crescita anche la variante BA.2.86 e la variante JN.1. Negli USA, invece, la variante predominante è la HV.1, identificata per la prima volta lo scorso luglio, ma che comporta gli stessi sintomi di Eris. Si stima che, nel mondo, ci siano quasi 800 milioni di positivi. Tuttavia, i dati non sono attendibili, vista la drastica riduzione dei tamponi e dei test.

I casi di positività, dunque, potrebbero essere anche il doppio. Lo scorso 5 maggio, l’OMS ha dichiarato la fine dello stato di emergenza, perciò sono cambiate tutte le regole previste in caso di diffusione del virus Covid e in caso di positività. Il Consiglio dei Ministri, il 7 agosto 2023, ha emanato un nuovo provvedimento per la gestione del virus. È stata cancellata la necessità di isolamento per i soggetti positivi.

Tuttavia, in caso di positività, si raccomandano le stesse precauzioni degli anni passati, per evitare la trasmissione alle altre persone. In caso di positività, anche in assenza di sintomi, meglio indossare la mascherina in luoghi affollati, prestare corretta igiene delle mani, evitare di recarsi in ambienti affollati, evitare il contatto con persone fragili e donne in gravidanza.

Come comportarsi in caso di positività

Inoltre, meglio sempre informare le persone con cui si è stati a contatto. Infine, in caso di malessere e di sintomi, meglio restare a casa. Bisogna ricordare che le mascherine sono ancora obbligatorie, fino al 31 dicembre, all’interno di strutture sanitarie e socio-sanitarie, nei reparti che ospitano pazienti fragili. Inoltre, si ricorda che è attiva la campagna di vaccinazione per le persone a rischio.

I sintomi che compaiono maggiormente, in caso di positività, sono abbastanza comuni. Il primo in assoluto è un violento raffreddore, con naso colante (rinorrea), affaticamento, mal di muscoli, mal di gola, mal di testa e continui starnuti. In casi minori possono insorgere inappetenza, nausea, diarrea, febbre, tosse insistente. In casi più rari, si può osservare perdita di olfatto e di gusto.

Quanto dura il virus e i medicinali da assumere

Statisticamente, si tratta di una sintomatologia leggera, come una classica influenza stagionale, perciò non c’è nulla da preoccuparsi. Il virus colpisce maggiormente le vie aree superiori, naso e gola, e perciò non è pericoloso come le varianti Alpha e Beta, che colpivano i polmoni. Bisogna comunque fare attenzione alla mancanza di fiato, perciò è bene monitorarsi con un saturimetro.

Il tempo di incubazione del virus è di circa 5 giorni, mentre i sintomi durano per altri 5 giorni al massimo. La positività, però, può essere molto più lunga, anche due settimane. In presenza di infezioni virali, è meglio evitare l’uso di antiobiotici e cortisonici, e assumere antinfiammatori, paracetamolo (Tachipirina, Ibuprofene) e ricorrere a rimedi naturali, come tisane.

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