GPL e bombole senza autorizzazione: scatta il sequestro e le denunce

Sequestro di materiale custodito senza le previste autorizzazioni.

I finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa hanno individuato due depositi contenenti oltre 1000 bombole e quasi 10.000 KG di GPL custodito senza le previste autorizzazioni.


Gli interventi hanno permesso di individuare due depositi, riconducibili di fatto ad altrettanti esercizi commerciali del territorio vittoriese. Qui, immagazzinate oltre 1000 bombole di GPL senza che per le stesse fossero state rilasciate le previste certificazioni prevenzioni incendi dei Vigili del Fuoco. Trattandosi dunque di luoghi non idonei a garantire la sicurezza in caso di emergenza.


In aggiunta, anche l’accesso effettuato all’interno dei locali commerciali, situati in pieno centro abitato, ha posto in luce come negli stessi fossero conservati quantitativi di materiale esplodente di molto eccedente la soglia massima di sicurezza consentita.

Il sequestro

Il materiale rinvenuto (1088 bombole e 9345 Kg di gas di petrolio liquefatto), sequestrato. I due titolari responsabili sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Ragusa.

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Traffico illecito di droga.

Sequestrati 7 chilogrammi di cocaina in transito dagli imbarchi di Messina. In arresto 2 soggetti: un uomo straniero e una donna italiana, di origini calabresi, ritenuti responsabili dell’illecito traffico di narcotico.

L’arresto, eseguito dai Finanzieri del Comando Provinciale di Messina.

La vicenda

In particolare, grazie al fiuto dei cani antidroga Ghimly ed Haidy, altamente specializzati in operazioni della specie, durante il controllo di una autovettura appena sbarcata dalla costa calabra, le Fiamme Gialle del Gruppo di Messina hanno rinvenuto sei panetti di cocaina (di cui 2 riportanti il marchio di una nota casa di moda). Per un peso complessivo pari a circa Kg. 7, trasportati all’interno di un doppio fondo ricavato nel vano porta oggetti anteriore del mezzo.

Il complessivo quantitativo di droga sottoposto a sequestro, opportunamente miscelato con altre sostanze da taglio, avrebbe potuto fruttare, sulle piazze di spaccio della provincia, oltre 1.800.000 mila euro.

L’arresto


Sulla base delle risultanze investigative, che dovranno comunque trovare conferma in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio e fermo restando il generale principio di non colpevolezza sino a sentenza passata in giudicato, entrambi gli indagati tratti in arresto, in flagranza di reato, per traffico di sostanze stupefacenti.

L’uomo, sottoposto a custodia cautelare in carcere. La donna, agli arresti domiciliari.

L’odierna attività conferma l’impegno nel particolare comparto e testimoniano la rilevanza attribuita alla tematica dalle Fiamme Gialle peloritane e dall’Autorità Giudiziaria di Messina. L ’attenzione è altissima rispetto a tale fenomeno criminale. Sintomatico, peraltro, dell’esistenza di agguerrite e strutturate organizzazioni criminali, in grado di gestire così rilevanti quantitativi di droga.

Infine, si tratta di un fenomeno, altresì, di grave impatto sociale. Che costituisce, come ormai documentato da numerose operazioni di polizia, una delle primarie fonti di finanziamento della locale criminalità organizzata. Così confermando la centralità del comprensorio messinese quale porta d’ingresso dello stupefacente in Sicilia, nonché punto strategico per il transito ed il traffico di ingenti quantità di narcotico.

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