Centoventotto pagine che raccontano Caltagirone attraverso il fervore religioso e la devozione mariana della comunità, inaugurando una nuova collana di studi su fede, arte e tradizione.
Tutto questo, e molto altro, è racchiuso nel volume “Madonne calatine” di padre Giuseppe Federico.
L’autore è parroco della Cattedrale di Caltagirone, coordinatore diocesano della Pastorale e delegato per l’amministrazione della Cresima.
In libreria e negli store online dal 20 gennaio per i tipi di Bonfirraro Editore, il saggio si arricchisce di due autorevoli contributi .
La prefazione porta la firma del vescovo di Caltagirone, monsignor Calogero Peri.
La postfazione, invece, è di Francesco Brancato, ordinario di Teologia dogmatica presso lo Studio Teologico San Paolo di Catania.
A completare la pubblicazione, anche una ricca bibliografia e preziose stampe a colori.
DEVOZIONE POPOLARE TRA STORIA, TEOLOGIA, ICONOGRAFIA E ICONOLOGIA
L’ opera è dedicata a una delle figure centrali del Cristianesimo, venerata e rispettata anche da altre fedi.
La mamma di Gesù, Maria di Nazareth, è la donna in cui tutti “hanno potuto vedere e vedono la Madre alla quale, e per tutto, si possono rivolgere con amore e fiducia”.
La devozione popolare nei confronti della Vergine è al centro della monografia, il primo volume della nuova collana “Quasi oliva speciosa“.
Il nome è ricco di rimandi biblici e incarna in modo particolare la Sapienza divina, che parlando di sé, dice: “sono cresciuta come un ulivo maestoso nella pianura”, ovvero, “quasi oliva speciosa in campis”.
Il titolo completo del libro è “Madonne calatine. Guida alla contemplazione: storia, teologia, iconografia e iconologia“.
Protagoniste, le Madonne distribuite nelle chiese della città, sia nella parte storica che in quella nuova.
“Madonne che, sin dal tempo della loro realizzazione – si legge nel libro – sono destinatarie, di generazione in generazione, dell’accorato anelito di tutti coloro che a Maria di sono rivolti con il grido della fede, pure nella disperazione delle situazioni e dei bisogni estremi”.
Un fervore religioso e una tensione spirituale che si collocano nel territorio forse in assoluto più bello di tutta la Sicilia, il Calatino.
Un angolo dell’isola che annovera quale punto nevralgico proprio Caltagirone.
IL CULTO DI MARIA: I LUOGHI DELL’ ARTE PITTORICA
Un viaggio appassionato attraverso le immagini della devozione di una Sicilia profonda, che ha saputo darsi lustro in tutto il mondo attraverso l’arte della ceramica e la produzione vitivinicola.
Ma anche la fede si è ritagliata un posto prominente.
A Caltagirone, come in ogni parte del mondo cristiano, il culto a Maria si lega a luoghi e, quasi sempre, a immagini pittoriche e a simulacri marmorei o lignei.
L’autore racconta di essere legato in particolare a tre immagini della Vergine.
Ovvero, la tela della Madonna del Ponte nel Santuario di Maria Santissima del Ponte, la tavola della Madonna di Conadomini nella Chiesa di Santa Maria del Monte e la statua marmorea della Madonna della Catena venerata nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria di Gesù.
A queste tre raffigurazioni mariane, da qualche anno, si affianca il mosaico dell’Odigitria realizzato da Marco Ivan Rupnik e dal suo Atelier nella Chiesa della Madonna della Via.
LE RIFLESSIONI DI PADRE GIUSEPPE FEDERICO
Immagini che padre Giuseppe Federico non si limita a descrivere, inserendole bensì in un contesto più ampio che riguarda la fede e la dimensione cristiana, a tutte le latitudini.
“Scrivere questo libro non è stato facile – ammette – e ha richiesto di sacrificare il poco tempo libero a una passione”.
Passione che però, a detta dello stesso autore, non è certo avara di sorprese e che, soprattutto, “riscalda il cuore”.
L’autore è anche direttore della nuova collana di studi di Bonfirarro editore.
Ad affiancare l’autore, figura un comitato scientifico di altissimo livello.
Lo compongono Francesco Failla e Matteo Luigi Malgioglio.
Il primo, è il direttore della biblioteca della Diocesi di Caltagirone; il secondo è il parroco di Mineo.
«Credo che possa colmare un vuoto della produzione culturale attuale – dice padre Giuseppe Federico in merito all’opera e alla collana – in un tempo di globalizzazione”.
” Studiare e far conoscere l’enorme patrimonio che il vissuto cristiano ha prodotto nei secoli a livello popolare – conclude – può contribuire a custodire, rafforzare e rivitalizzare le nostre radici”.
LE PAROLE DELL’ EDITORE
La pandemia e l’isolamento forzato hanno avuto anche un esito edificante.
Ne è convinto l’editore, Salvo Bonfirraro, che sottolinea, da un lato, il proliferare di paure più o meno motivate durante l’emergenza sanitaria, ma anche “il rifiorire di una ricerca spirituale per moltissime persone”.
“Non per nulla, una delle scene più emblematiche degli ultimi anni – osserva – è quella di papa Francesco che da solo, in una piazza San Pietro deserta, invoca l’aiuto divino per liberare il mondo dal virus”.
“Questa nuova collana, diretta da un fine teologo e da un sacerdote appassionato come padre Giuseppe Federico – aggiunge – sarà certamente uno strumento utile a questa ricerca“.
Un percorso che tanti hanno intrapreso nel corso degli ultimi difficili anni : l’auspicio è che non lo si abbandoni e si continui, semmai , a coltivarlo.
La pubblicazione del volume e l’inaugurazione della collana rappresentano una bella sfida per la casa editrice.
La massima all’insegna della quale Salvo Bonfirraro lavora è “la nostra storia è il futuro verso cui ci avviamo…”.
Parole trasmesse anche al figlio Alberto, responsabile del settore marketing dell’azienda.
La volontà è quella di guardare lontano, assecondando la curiosità.
Non a caso, ogni volume della casa editrice indipendente racchiude nuove idee e un diverso approccio al mondo.
Sia che si tratti di narrativa, poesia, saggistica, storia o letteratura straniera.
CENNI SULL’ AUTORE
Nato a Caltagirone il 20 maggio del 1958, Giuseppe Federico consegue la Licenza in Sacra Liturgia presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma.
Ordinato presbitero nel 1982, dal 1989 al 2020 ha insegnato Liturgia a Catania, allo Studio Teologico San Paolo.
A partire dal 1989, inoltre, è stato educatore nel Seminario Vescovile di Caltagirone, dove ha ricoperto anche il ruolo di rettore.
La prima volta, dal 2006 al 2011, la seconda dal 2016 al 2021.
Per un quinquennio, dal 2006 al 2011, ha diretto l’Ufficio Liturgico Diocesano.
E, dal 2011 al 2016, è stato parroco di Militello in Val di Catania, uno dei Comuni più ricchi di arte della Diocesi.
Ha collaborato all’ ideazione e alla realizzazione, nei locali del complesso conventuale “San Francesco d’Assisi”, delle mostre “Salvator Mundi”, “Veni Sancte Spiritus” e “Gloria Patri” dal 1996 al 1999 in preparazione al Grande Giubileo dell’anno 2000.