Scordia, la Regione Siciliana acquista il seicentesco Palazzo Branciforte

Dopo decenni di abbandono, il bellissimo Palazzo Branciforte di Scordia, in provincia di Catania, si appresta a rinascere.
A restituire all’immobile l’antico splendore sarà la Regione Siciliana, che ne ha deciso l’acquisto.
Nel corso dell’ultima seduta, la Giunta Musumeci ha stanziato tre milioni e trecentomila euro per inserire l’edificio all’interno del patrimonio regionale.
Palazzo Branciforte, sottoposto al vincolo monumentale, sarà messo in sicurezza e restaurato.

RECUPERO E VALORIZZAZIONE DI UN BENE PREZIOSO

La storia del Palazzo racconta, purtroppo, l’incuria da parte di privati proprietari che, secondo l’amministrazione regionale, avrebbero messo in atto “interventi devastanti”.
L’edificio, realizzato nella prima metà del Seicento e rimaneggiato nel secolo successivo, è composto dal piano terra e da un piano nobile.
La composizione della facciata e i prospetti laterali risentono degli interventi eseguiti negli anni e presentano caratteristiche costruttive molto diverse.
Il sisma del 1990 ha provocato danni ma nessun consolidamento è stato eseguito.
Nel cortile e’ ancora presente una piccola Chiesa dedicata a Sant’Antonio, con un campanile e vari decori.
Attualmente Palazzo Branciforte e’ di proprieta’ di privati e suddiviso in due parti.
Una storica, inutilizzata e in stato di degrado, che richiede urgenti lavori di manutenzione e ristrutturazione.
L’altra, più recente, ospita invece un asilo e un istituto di accoglienza per rifugiati.

AL VIA LE PROCEDURE DI ACQUISIZIONE

Prosegue dunque l’impegno della Regione Siciliana nella tutela dell’immenso patrimonio architettonico dell’isola.
“Sono particolarmente soddisfatto – afferma il presidente Nello Musumeci – perché finalmente restituiamo a tutta la comunità scordiense un superbo palazzo”.
“Per troppi anni – aggiunge – l’immobile, cuore e simbolo di Scordia, è stato violentato dal disinteresse di una certa politica”.
“L’acquisto – spiega – è l’ennesima dimostrazione dell’attenzione del mio governo verso le ricchezze storiche e artistiche dei centri urbani in Sicilia, che abbiamo il dovere di sottrarre all’inesorabile degrado, recuperare e valorizzare”.
“Le procedure di acquisizione – conclude – condivise da buona parte dei proprietari privati, che ringrazio, sono affidate agli uffici regionali della Protezione Civile e della Soprintendenza per i Beni culturali“.

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