Parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola è la nuova presidente

Quarantatré anni appena compiuti, maltese, di professione avvocato, Roberta Metsola è la nuova presidente del Parlamento europeo.
Succede all’italiano David Dassoli, prematuramente scomparso nei giorni scorsi a causa di una disfunzione del sistema immunitario.
L’eurodeputata del Partito Popolare Europeo detiene un primato: ad oggi, è la più giovane della storia a ricoprire il prestigioso incarico.

L’ ELEZIONE

A contendersi il ruolo, vi erano altre due donne: la svedese Alice Kuhnke, candidata dei Verdi, e la spagnola Sira Rego de La Sinistra.
La prima ha ottenuto centouno voti, la seconda cinquantasette.
Roberta Metsola è stata eletta alla prima votazione, nella quale ha ricevuto quattrocentocinquantotto preferenze su un totale di seicentonovanta votanti.
Complessivamente settantaquattro le schede tra bianche e nulle.

UNA MALTESE CON ESPERIENZE COSMOPOLITE

Roberta Metsola è nata il 18 gennaio 1979, giorno in cui è stata eletta presidente del Parlamento europeo.
Appartiene al Partit Nazzjonalista, ovvero una delle due più importanti formazioni politiche a Malta, avversaria del Partit Laburista.
Di ispirazione democratica e cristiana, il Partit Nazzjonalista riunisce esponenti di destra moderata e liberale, con posizioni decisamente a favore dell’Europa.
La nuova presidente ha studiato all’Università di Malta e ha frequentato il College of Europe di Bruges, in Belgio.
Esperta di diritto europeo, è coniugata con il manager e politico finlandese Ukko Metsola: la coppia ha quattro figli.
Prima di sposarsi, il suo nome era Roberta Tedesco Triccas.
Convintamente “pro life“, è nota per le sue posizioni anti – abortiste.

L’ OMAGGIO AL PREDECESSORE

Durante il suo primo discorso, fatto in italiano, Roberta Metsola ha ricordato l’ex presidente David Sassoli e lo ha ringraziato.
“Lui era un combattente – ha detto – e credeva nel potere dell’Unione Europea di forgiare un nuovo percorso in questo mondo”.
“Onorerò la sua memoria -ha assicurato – battendomi per l’Europa”.
La nuova presidente ha toccato anche il tema dell’uguaglianza di genere.
“Capiamo – ha spiegato – che la parità, in termini di opportunità, è diversa dal rendere tutti uguali: celebriamo le differenze perché sappiamo che è ciò che ci rende più forti, unici ed europei”.
Un pensiero che non può rimanere avulso rispetto alle rivendicazioni della comunità omosessuale, transessuale e transgender.
“A coloro che tentano di minare la democrazia – ha affermato Roberta Metsola – lo stato di diritto, la libertà di parola e dei diritti fondamentali, che vedono le donne come un bersaglio e che negano i diritti ai nostri cittadini LGBT, sappiate che quest’aula non lo accetterà mai”.
Parole forti anche contro la diffusione dei sentimenti anti – europeisti.
“Durante la pandemia, a causa della disinformazione – ha concluso – sono aumentati il nazionalismo, l’autoritarismo, il protezionismo: tutte illusioni false che non offrono soluzioni, perché l’Europa è esattamente l’opposto di questo”.

UNA PRESIDENZA “STRATEGICA”

Per Malta, il più piccolo Paese europeo, si tratta della più importante carica a livello comunitario assunta ad oggi.
In realtà, si tratta di una presidenza che non dispiace affatto neppure agli italiani, anzi.
Non solo per via della estrema vicinanza geografica con Malta, ma anche perché il partito del quale Roberta Metsola è espressione, è considerato filo-italiano ed europeista.
Di certo, molto più dei laburisti maltesi.

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