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Perché la città di Catania è importante nel secondo dopoguerra

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Maria Longo

Vi siete mai chiesti perché la città di Catania sia così importante nel secondo dopoguerra? Se la domanda è sì, è arrivato il momento di scoprire la risposta. 

Catania nel secondo dopoguerra (Catanialive24.it)

La città etnea ha sempre attratto numerosi turisti ma negli ultimi anni si assiste ad un vero e proprio boom. Certo, ostacoli come il caroprezzi dei biglietti aerei un po’ compromette il turismo siciliano, riducendo il numero dei turisti. Tuttavia, la proliferazione di locali così come l’esplosione nel centro storico di numerose strutture ricettive, in primis Bed and Breakfast, fa ben comprendere come tale settore continui comunque a marciare in città.

Al di là degli aspetti negativi che gravano sulla città, ogni comune d’Italia ha del resto le sue problematiche, Catania affascina i turisti, molti dei quali poi tornano una seconda e terza volta. Mare, Etna, negozi, movida e bellezze storiche… insomma, cos’altro si può chiedere ad una città?

Catania nel secondo dopoguerra, perché è così importante

Catania cambia nel secondo dopoguerra (Catanialive24.it)

Una città da amare, anche per la sua straordinaria capacità di alzarsi dopo ogni difficoltà, incertezze che non sono mai mancate. ll secondo conflitto mondiale ha prodotto degli effetti devastanti sulla città; basti pensare infatti che lo sbarco in Sicilia, da parte delle truppe statunitensi nel 1943, ha scatenato numerosi e disastrosi bombardamenti che distrussero gravemente la città, in primis le infrastrutture portuali. Bombardati anche gli aeroporti, tra cui appunto quello di Catania.

Una distruzione notevole che ha fatto sorgere importanti iniziative di ricostruzione, è possibile ad esempio vedere il rilancio dell’attività edilizia, una strategia questa per la riduzione della disoccupazione, favorita anche dalla costruzione di alloggi popolari da dare ai cittadini, ancora oggi presenti soprattutto nei quartieri periferici della città. 

Dai consorzi alla Zona Industriale

Negli stessi anni il governo desideroso di spazzare via ogni effetto devastante subito dalla guerra, ha predisposto dei consorzi ed enti di bonifica, in questo modo sono stati completati i progetti iniziati prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Tra questi spicca Il consorzio di bonifica del Simeto volto a rendere utilizzabili nuove aree da coltivare nella Piana di Catania.

Ma non solo, perché negli anni cinquanta nacque la Zona industriale di Catania – presente chiaramente ancora oggi sul territorio e sede di numerose aziende – mentre l’edilizia stava muovendo i primi passi divenendo ad oggi un settore forte per la popolazione che si trova in cerca di lavoro.

Maria Longo

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