L’addestramento, le esercitazioni, il gran lavoro che c’è dietro ad un ritrovamento. Halma e il suo conduttore, Nicola Leo, sono una squadra affiatata. Una squadra che qualche giorno fa ha permesso di ritrovare dei resti umani sull’Etna.
Un ritrovamento fortuito, come ci racconta nel video il brigadiere Nicola Leo. Tutto merito di Halma che, durante un’esercitazione, ha insistito per portare i finanziari in quella grotta dove, poi, sono stati ritrovati i resti.
Resti umani, vestiti e un orologio risalenti alla fine degli anni 70. Un ritrovamento che, inizialmente, aveva fatto pensare al giornalista Mauro De Mauro, scomparso proprio in quegli anni. Con tutta probabilità, però, non sono di De Mauro i resti ritrovati. Per diversi motivi.
La morte dell’uomo ritrovato sull’Etna, infatti, risale a 7 anni dopo alla scomparsa di De Mauro. Difficile che i rapitori lo abbiano tenuto sequestrato per ben 7 anni. In secondo luogo, secondo le prime ricostruzioni, sembra che l’uomo dell’Etna sia finito in quella grotta volontariamente e che abbia dei segni evidenti di fratture nella zona nasale del cranio.
Le indagini, dunque, faranno luce sull’identità dell’uomo. Le difficoltà sono enormi: sia perchè in quel periodo erano molte le persone che scomparivano nel nulla senza lasciare traccia, sia perché non esistono documenti informatici e la ricerca è ancora più complessa.