Presentati i seminari “Territorio, migrazioni, ambiente e mafie” dedicati a Giambattista Scidà al Palazzo centrale di Unict. L’iniziativa dell’Università di Catania rientra nel contesto di lotta alla mafia e sensibilizzazione verso la cittadinanza attiva. I seminari per l’anno accademico 2021/22 giungono alla nona edizione e si intitolano “Dall’analisi del fenomeno mafioso alla cittadinanza attiva”. I seminari si svolgeranno nei mesi di febbraio e marzo.
Raggiunta negli scorsi anni una media di 200 (con punte anche di 270) presenze tra studenti universitari e degli istituti superiori, ma anche semplice cittadini ed esperti del settore.
A inaugurare la presentazione dei prossimi seminari il rettore di Unict Francesco Priolo. Contestualmente Priolo ha aperto i lavori di presentazione del volume “Mafie, antimafie e cittadinanza attiva” a cura di Rossana Barcellona, Antonio Fisichella e Simona Laudani.
PRIOLO SUI SEMINARI: “SVILUPPARE SENSO DI LEGALITA'”
Il rettore dell’Università di Catania ha spiegato come i seminari dedicati a Scidà rappresentino un’occasione “per sviluppare quel senso di legalità che significa promuovere la partecipazione attiva e costruttiva nella propria comunità di appartenenza”.
Inoltre Priolo ha sottolineato l’impegno di Unict nella lotta alla mafia. Priolo spiega: “L’Università di Catania non a caso ha sottoscritto un importante protocollo d’intesa con la Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo e con l’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati sui beni confiscati e sull’analisi del fenomeno criminoso, ma collabora con enti e istituzioni per combattere la devianza giovanile ed evitare così la dispersione scolastica”.
E specifica: “A Catania si registra un tasso di dispersione scolastica del 23% con i giovani dei quartieri periferici nuova manovalanza della mafia. Dobbiamo educare i nostri giovani a costruire un futuro migliore, consolidare una nuova coscienza finalizzata alla lotta alla microcriminalità e alla mafia perché la mafia opprime il territorio e il suo sviluppo socio-economico”.
Infine Priolo chiosa: “Un compito che Giovanni Falcone ha tramandato a tutti con la sua frase ‘gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini'”.
SULLA STESSA LINEA I PROF. ANTONIO PIOLETTI E SALVATORE ADORNO
A condividere il pensiero del rettore sono i docenti Antonio Pioletti, tra i “padri fondatori” dei seminari, e Salvatore Adorno. Poietti infatti sottolinea la “necessità di formare cittadini coscienti del mondo che richiede una formazione trasversale”. Dall’altro lato Adorno afferma: “Alla mafia sono stati inferti colpi importanti, sono stati sconfitti i “capi” storici, ma non le mafie finanziarie o quelle che intaccano la sanità e il sistema imprenditoriale del nord Italia”.
L’INTERVENTO DEL MAGISTRATO SEBASTIANO ARDITA
Anche il magistrato Ardina interviene sul tema. Ardita collega l’importanza dei seminari alla necessità attenzionare la cittadinanza attiva locale. Ardita dichiara: “Scidà per Catania e per la giustizia, soprattutto per il Tribunale dei Minori, rappresenta una figura storica”.
E spiega: “Ricordare con i seminari e con questo volume il suo impegno nel campo sociale e per la promozione della cittadinanza attiva rappresenta un messaggio importante per la città”.
Aggiunge Ardita: “Lo studio di Catania, della sua criminalità e delle sue disattenzioni sociali nelle periferie necessitano di un approccio complessivo e trasversale”.
E conclude: “Le periferie, purtroppo, sono l’emblema di un modo sbagliato di impostare i rapporti sociali, un fallimento certificato”.
FISICHELLA: “A CATANIA TASSO DI DEVIANZA MINORILE SUPERIORE A NAPOLI E PALERMO”
Ad intervenire è anche il prof. Antonio Fisichella, curatore del volume e tutor dei seminari. Fisichella afferma: “Quest’anno apriremo con l’intervento del dott. Roberto Di Bella, presidente del Tribunale per i minorenni della città etnea, che nei mesi scorsi ha posto l’accento sui livelli altissimi di criminalità minorile a Catania”.
E poi: “Tratteremo anche il rapporto tra camorra e mafia, la criminalità nel mezzogiorno e la politica criminogena nelle nostre periferie che pagano l’assenza di servizi, di scuole e di politiche sbagliate”.
PROF.SSA BARCELLONA: “SEMINARI COME ESPERIENZA DI QUALITA’ PER I TEMI POSTI”
Infine spazio anche alla prof.ssa Rosssana Barcellona, curatrice del volume insieme a Antonio Fisichella e Simona Laudani. La prof.ssa Barcellona spiega: “Il volume “Mafie, antimafia e cittadinanza attiva” racconta una scommessa in larga parte vinta. Lo dimostra la grande partecipazione di studentesse e studenti, la risposta positiva del mondo della scuola, la significativa presenza di cittadini”.
E afferma: “Rappresentano una risposta pregnante e positiva ad una domanda diffusa di analisi e di conoscenza su un fenomeno complesso come quella delle mafie. Ne è nata una riflessione collettiva che tiene insieme rigore scientifico e tensione civile”. “
Conclude la prof.ssa Barcellona: “Nel volume sono stratificati saperi, analisi e ricerche che prendono forma in diversi contributi di magistrati, giornalisti, studiosi e rappresentanti del mondo delle istituzioni e del volontariato ogni anno confermato dall’ampia e crescente partecipazione”.