Solo cento famiglie hanno ottenuto l’immobile sociale, le richieste sono 4000

Negli ultimi cinque anni, solo un centinaio di famiglie, a Catania, ha avuto assegnato un immobile a canone sociale. A fronte delle graduatorie comunali e IACP che di richieste, invece, ne presentano 4000.

«Chiediamo all’amministrazione comunale di avviare un confronto con i sindacati degli inquilini per avere notizie sulla realizzazione dei 48 alloggi previsti nel quartiere di Librino e le eventuali azioni per il progetto Habito-Agenzia sociale».

Il sollecito arriva dalla segreteria territoriale del Sicet, alla sua prima riunione dopo il recente congresso. Che ha visto confermare il segretario Franco Nicolosi. Affiancato da Francesco Laudani e Antonio Di Paola.

La denuncia del Segretario Sicet, Franco Nicolosi

«Come già denunciato più volte insieme agli altri sindacati degli inquilini – ribadisce Nicolosi – nella città di Catania ci sono circa 4.000 famiglie nelle graduatorie comunali e dello IACP in attesa dell’assegnazione di un immobile a canone sociale. Negli ultimi 5 anni, soddisfatto il fabbisogno di appena un centinaio di famiglie. Inoltre, delle circa 1.500 famiglie che occupano abusivamente gli alloggi dello Iacp, solo poche centinaia hanno provveduto a sanare la propria posizione previo pagamento degli arretrati».

La richiesta

Nicolosi, a nome del Sicet, rinnova la rchiesta di ottenere un confronto con l’amministrazione comunale di Catania. L’obiettivo è “conoscere lo stato dell’arte riguardo la realizzazione dei 48 alloggi previsti nel quartiere di Librino. Con l’utilizzo dei fondi destinati alla rigenerazione urbana”. Chiedendo, poi, di adottare un metodo “maggiormente partecipativo nei confronti dei sindacati degli inquilini, anche in riferimento alle eventuali azioni e attività intraprese nell’ambito del progetto Habito-Agenzia sociale per la casa».

Ma la richiesta del Segretario Sicet si riferisce anche alle amministrazioni comunale di Adrano e Viagrande. Questi sono, infatti, dei Comuni ad “alta tensione abitativa della provincia etnea” precisa Nicolosi. Invitando a stipulare l’accordo territoriale. Così da permettere ai proprietari e conduttori, una tassazione agevolata per ciò che riguarda “i contratti di locazione a cedolare secca e canone concordato”

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