Tenta di uccidere la moglie dopo un’ aggressione:arrestato marito violento

Il Personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Caltagirone ha tratto in arresto per il reato di tentato omicidio un 78enne calatino. Si è, infatti, reso autore di una violenta aggressione ai danni della moglie.

I poliziotti, intervenuti all’interno dell’abitazione coniugale, hanno trovato la donna riversa a terra in cucina. Con una vistosa ferita alla testa ed il volto tumefatto.

La ricostruzione dell’accaduto ha permesso di accertare che l’uomo, al culmine di un’accesa lite, aveva violentemente e ripetutamente colpito la moglie alla testa utilizzando uno sgabello. Tentando anche di strangolarla con l’uso di un cavo elettrico.

Le gravi condizioni dell’anziana vittima, minacciata di morte durante le concitate fasi dell’aggressione subita, hanno reso necessario l’urgente intervento di personale sanitario per il trasporto e il successivo lungo ricovero, all’ Ospedale “Gravina” di Caltagirone.

Al termine delle formalità di rito, l’autore del reato, ristretto nella Casa Circondariale di Caltagirone ed il suo arresto, su richiesta della Procura di Caltagirone è stato convalidato dal GIP che ha applicato la massima misura custodiale.

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Rapina in una gioielleria catanese.

Ai danni di uno dei responsabili, un 35enne catanese, gravemente indiziato del reato di rapina in concorso, eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Emessa dai Carabinieri della Stazione di Catania Nesima.

I fatti

Nel pomeriggio dello scorso 9 febbraio intorno alle 16.30, infatti, due individui che indossavano mascherine chirurgiche (uno parzialmente travisato con un cappellino. L’ altro, odierno arrestato, con apparenti sembianze e abbigliamento femminili, avevano fatto il loro ingresso come normali clienti all’interno di una gioielleria di viale Mario Rapisardi.

Una commessa dell’esercizio commerciale, che in quel momento era impegnata con una cliente in compagnia della propria figlia minore, si sarebbe quindi avvicinata ai due per effettuare il consueto controllo del green pass. Ma, all’improvviso, l’individuo che sembrava essere una donna avrebbe cominciato a colpirla. Mentre il suo complice avrebbe estratto un taser dalla tasca del giubbotto. Percuotendo anche l’altro commesso che, insieme alla collega, avrebbe supplicato i malviventi di prendere ciò che volevano senza far del male alle persone.

Inspiegabilmente i due rapinatori avrebbero continuato nelle percosse sino al tempestivo intervento del titolare che, disceso dal laboratorio soprastante, è riuscito dapprima a mettere al sicuro la cliente con la figlia, cercando di opporsi ai malviventi che con una spranga di ferro l’hanno altresì colpito, procurandogli una “frattura del III prossimale diafisale del radio dx”, giudicata guaribile in 30 giorni.

In ostaggio il commesso della gioielleria

I malviventi, impadronitisi nel frangente di un involucro contenente l’equivalente di quasi 18 mila euro in preziosi, si sono garantiti la fuga. Prendendo in ostaggio il commesso. Afferrandolo per il collo, rilasciato solo all’esterno della gioielleria . Fuggendo, poi, a bordo di uno scooter condotto da un terzo complice che li attendeva fuori dall’esercizio commerciale.

Di fondamentale importanza per l’efficacia dell’attività investigativa, la visione da parte dei Carabinieri di numerosi filmati. Estrapolati dall’impianto di videosorveglianza della gioielleria e di vari esercizi commerciali della zona.

Che, seppur in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio tra le parti, ha consentito di raccogliere gravissimi indizi di colpevolezza nei confronti del soggetto destinatario dell’odierno provvedimento cautelare.

L’arresto

Le ricerche degli altri due complici sono tuttora attive, mentre l’arrestato, associato al carcere catanese di Piazza Lanza.

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