“Turi Ferro cento anni”, si inaugura la mostra al Castello Ursino

Turi Ferro cento anni“è il titolo della rassegna, straordinaria e inedita, che racconta l’uomo e l’attore catanese in occasione del centenario della nascita.
Recensioni, articoli di giornale e di riviste specializzate, locandine, manifesti, costumi, documenti pubblici e testimonianze private al Castello Ursino dal 5 novembre al 5 dicembre.
Un evento “clou” nell’ambito delle celebrazioni della ricorrenza, omaggio all’ interprete che figura tra i più straordinari del novecento.
La mostra è dedicata alla vita, alle grandi interpretazioni, agli spettacoli e al magistero dell’uomo di teatro che ha cambiato l’arte della recitazione.
Colui che, più di ogni altro, ne ha rifondato i linguaggi e i canoni.
E ha rappresentato al contempo l’emblema della “catanesità” e dello spirito siciliano nel mondo.
L’obiettivo dell’evento è promuovere la conoscenza di Turi Ferro verso un pubblico ancora più vasto e internazionale, perpetuarne e difenderne la memoria.
La mostra è articolata in sei sezioni, che abbracciano gli inizi fino alla scomparsa, passando per la nascita del Teatro Stabile.
Le altre sono : “I Tre Spettacoli”, “I Grandi Spettacoli”, “Cinema e Televisione”.
L’appuntamento con l’inaugurazione è per venerdì 5 novembre, alle 17:45.

IL CONTRIBUTO DELLE ISTITUZIONI

L’eccezionale rassegna è promossa dalla Fondazione “Taormina Arte” che vede alla guida il commissario straordinario Bernardo Campo.
Ad accoglierla nella prestigiosa sede del Castello Ursino, il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore alla Cultura Barbara Mirabella.
Cofinanziata dall’assessorato al Turismo, allo Sport e allo Spettacolo della Regione Siciliana, è patrocinata dall’Assemblea Regionale Siciliama, dal Comune e dalla Città Metropolitana di Catania.
A illustrare i particolari della mostra durante la presentazione al maniero federiciano, è stata la curatrice Sarah Zappulla Muscarà.
L’iniziativa si è svolta alla presenza dell’assessore regionale al Turismo e Spettacolo Manlio Messina e di Barbara Mirabella.
Insieme a loro, gli artisti Francesca e Guglielmo Ferro, figli del magistrale interprete scomparso nel 2001, Enzo Zappulla dell’Istituto di Storia dello Spettacolo che ha concesso il patrocinio all’evento, Carlo Auteri ed Enrico Guarneri del Teatro “Abc” e Pippo Pattavina del Teatro Stabile che hanno reso toccanti testimonianze.

Un momento della presentazione della mostra al maniero federiciano
Un momento della presentazione della mostra al maniero federiciano

CATANIA “RACCONTA” TURI FERRO

“Una mostra importante – ha detto l’assessore alla Cultura –  e un progetto che io e il sindaco abbiamo subito condiviso”.
Frutto di tanto lavoro, in primo luogo della famiglia Ferro – puntualizza l’assessore – anche perché la città sentiva il forte desiderio di raccontare un suo figlio illustre”.
Ne è venuta fuori una narrazione esemplare, che offre innumerevoli spunti di studio e approfondimento della figura di Turi Ferro.
Un grande Maestro – evidenzia l’assessore Manlio Messina –  una pietra miliare, un orgoglio per  Catania”.
“Ha fatto la storia del teatro e ha dato lustro alla nostra città e alla nostra cultura – aggiunge – ed è per questo che lo ricordiamo con un evento importante che ha messo insieme enti e istituzioni culturali diverse”.

Ai lavori di presentazione dell'evento ha partecipato, tra gli altri, l'assessore regionale allo Spettacolo Manlio Messina
Ai lavori di presentazione dell’evento ha partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale allo Spettacolo Manlio Messina

L’ AUSPICIO DEI FIGLI DELL’ ATTORE

“La memoria – ha sottolineato Guglielmo Ferro, regista e primogenito di Turi – è fondamentale: i ragazzi che verranno a visitare la mostra potranno prendere spunto e ispirarsi alla vita di mio padre”.
” Un uomo – aggiunge – che ha fatto un percorso  importante per se stesso, per la sua città, per la sua terra  ma anche per la storia del teatro italiano”.
La sorella Francesca si sofferma sul rapporto affettivo del papà con la città di Catania.
“L’amore tra lui e la città – afferma – era assolutamente reciproco: la città amava tanto lui e lui amava tanto la città che lo vedeva come un uomo corretto e integro“.
“Per la strada in tanti lo chiamavano ‘ zio Turi‘ – racconta – e io spero che anche le future generazioni possano continuare ad amarlo”.


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