Via Castromarino, continua il calvario: “Non esistiamo più per la cittadinanza”

Crollo del palazzo in via Castromarino, continua la vicenda per gli sfollati che chiedono giustizia: palesando la condizione di precarietà che, ancora, “dopo quasi due anni e mezzo” sono costretti a vivere.

Nello specifico, interviene, ancora una volta, la Professoressa Oriana Pappalardo, portavoce delle otto famiglie sfollate.

Il comunicato sulla vicenda di Via Castromarino:

“Nel giorno di Pasqua ancora una volta la CMC Ravenna si fa bella agli occhi dei catanesi. Annunciando, meglio delle campane a festa del Santo giorno, che il palazzo di via Castromarino sarà finalmente demolito, al fine di continuare i lavori per la costruenda e “fossilizzanda” metropolitana. Ovviamente noi 8 famiglie, ancora dopo quasi 2 anni e mezzo senza casa e senza sussidi, ci ritroviamo in fatiscenti case in affitto. O ancora ospiti da parenti (e c’è chi sta pagando il mutuo della casa inagibile). Non esistiamo più per la cittadinanza. Pertanto con il presente comunicato la sottoscritta vuole manifestare la verità celata furbescamente.

Innanzitutto, CMC Ravenna il 25 gennaio aveva proposto, durante la prima udienza, di ricontattarci per trattare del risarcimento dovutoci. Era Natale, ora siamo a Pasqua e tutto tace!

Ancor più grave però è il comportamento della medesima CMC Ravenna verso i comproprietari di Via Castromarino n 11. Che disgraziatamente condividono i propri amati appartamenti con la porzione di palazzo da essa acquistata. Arbitrariamente, dopo averci buttato fuori di casa, dal 10 febbraio l’ingresso alle nostre proprietà private ci è stato senza motivo interdetto: in sostanza le nostre case sono state da loro sequestrate e inoltre, senza nessuna nostra autorizzazione in quanto possessori maggioritari dell’immobile (la mia famiglia ne possiede da sola il 40 %) stanno procedendo a lavori all’interno della scala condominiale che è soprattutto anche nostra, senza nemmeno averci consultato, senza nemmeno farci sapere come stanno procedendo. Come se lo avessero interamente acquistato loro de facto, ma non è così!

Con questo intendevo ricordare alla CMC, e a far sapere a tutti i catanesi, che la maggior parte dei metri quadri del palazzo di via Castromarino appartengono ancora a 4 su 8 famiglie sfollate. E che naturalmente non staranno a guardare quest’ultimo sgarbo ma faranno un esposto-denuncia, secondo legge, sempre con l’aiuto dell’Avv. Giuseppe Lipera, nostro Avvocato dal giorno in cui tutto è iniziato”.

                                                                                                                     

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