Virginia Woolf, la celebre scrittrice britannica del Novecento, intraprese un breve viaggio in Sicilia nel 1927, esplorando le città di Palermo e Siracusa.
Questa parentesi di serenità nella vita tormentata della scrittrice Virginia Woolf è stata caratterizzata dall’apprezzamento delle bellezze locali, del cibo, del vino e dell’affettuosa accoglienza degli abitanti dell’isola.
Virginia Woolf nata nel 1882 a Londra, si distinse come una delle poche voci femminili rilevanti nel panorama letterario dominato da figure maschili. Nonostante le sfide personali, tra cui la morte della madre e i tragici eventi familiari, Woolf si impose come autrice rivoluzionaria, contribuendo a plasmare il “gruppo di Bloomsbury” e fondando la casa editrice Hogarth Press con il marito Leonard Woolf.
Nel 1927, Virginia e Leonard Woolf intrapresero un viaggio in Sicilia, approdando in città come Palermo e Siracusa. Questa esperienza, dal 9 al 15 aprile, si rivelò un periodo di breve e intensa magia per la scrittrice, che, nonostante i tormenti interiori, trovò momenti di pace esplorando l’isola.
Descrivendo Palermo in una lettera a sua sorella Vanessa, Virginia rimase affascinata dall’architettura divina della città, con colonne di marmo verde e rosa che si perdevano all’orizzonte. La processione e i riti religiosi cattolici furono oggetto di osservazione, considerati da Woolf come “un tentativo di arte“.
Il viaggio dei Woolf incluse visite a Segesta e Monreale, dove ammirarono i mosaici dorati del Duomo. L’Hotel de Rome a Siracusa fu teatro di deliziose frittatine preparate esclusivamente per Virginia, accompagnate da buon vino. La scrittrice si immerse nelle atmosfere locali, osservando la vita notturna, i cavalli addobbati e interagendo con la gente del luogo.
Leonard Woolf sottolineò l’effetto profondo che i viaggi avevano su Virginia, influenzando la sua immaginazione e la sua arte. Le lettere inviate durante il viaggio testimoniano l’incanto di fronte alla fonte Aretusa e le scene quotidiane di Siracusa. Queste esperienze avrebbero lasciato un’impronta indelebile, riflettendosi successivamente nei suoi scritti.
Al suo ritorno a Londra, Virginia Woolf pubblicò “Gita al faro” nel maggio del 1927 e il celebre “Orlando” nel 1928. Queste opere portano con sé l’eco delle esperienze siciliane e della breve parentesi di pace vissuta tra le rovine del teatro greco di Siracusa.
Nonostante il breve periodo di serenità in Sicilia, Virginia Woolf continuò a lottare con i suoi demoni interiori. Nel 1941, incapace di far fronte alle sue sofferenze, compì il gesto estremo di entrare nelle acque del fiume Ouse. Le sue lettere di addio a Leonard e Vanessa testimoniano l’amore duraturo e la felicità condivisa, nonostante una vita segnata da tormenti interiori.
Il viaggio di Virginia Woolf in Sicilia si presenta come un capitolo incantevole nella vita della scrittrice, un momento di pace e ispirazione tra le bellezze dell’isola italiana.
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