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#Accatania – Pulizie di Primavera

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Fabrizio Ventura

Bisogna ammetterlo, gli amministratori catanesi sono davvero attenti alla legalità, alla pulizia e al decoro. A chi, nel globo terracqueo, non verrebbe immediatamente in mente un paragone con Zurigo al solo sentire nominare la città dell’elefante? Nel nostro territorio va tutto a gonfie vele e se sorgono dei problemi essi vengono immediatamente risolti con premura e perizia, proprio come è avvenuto grazie alle recenti pulizie di primavera…

La settimana scorsa, giovedì alle sette del mattino per essere precisi, l’ineffabile assessore con delega ai Rifiuti e alla Pulizia Urbana, Andrea Barresi, grande artefice della pulizia maniacale di Catania, ha finalmente risolto il più grave problema che ci affliggeva…i clochard di P.zza della Repubblica.

Li ha fatti sgomberare cogliendoli sul fatto: mentre dormivano nelle loro ricche e sontuose coperte, prontamente sequestrate e smaltite dalla Dasty, ponendo fine così a quello scempio disgustoso che andava avanti da troppo tempo.

Ovviamente, il Comune di Catania è assai attento anche ai bisogni sociali del territorio e l’assessore agli omonimi servizi, Giuseppe Lombardo, ha contemporaneamente offerto loro un alloggio sicuro nei centri di accoglienza di via Stazzone.

Ma sti caspita di senzatetto non vogliono proprio civilizzarsi e così non hanno accettato.

Perché come ha sentenziato lo stesso assessore “sono i clochard a scegliere quella vita”.

Bene, benissimo, evviva il decoro e la legalità! Eppure qualche domanda mi viene in testa…

Per esempio, è vero che negli unici centri di accoglienza catanesi, cioè quelli nei quali è stato loro generosamente offerto riparo, non ci sono posti liberi??? Pare sia proprio così purtroppo…

Vabbè, direte voi…c’è sempre il centro di via Delpino a Librino, che da ben due anni dovrebbe essere destinato a questo scopo. Eh no! Infatti, già a fine 2021, il medesimo assessore Lombardo aveva dichiarato ca du stabile a di nuzunteddi non ciù dava chiù, picchì era troppo luntanu dal centro della città (mah! NdR).

Se ricordate me ne sono pure occupato qualche tempo fa, ma senza ovviamente ottenere alcuna risposta in merito.

E allora? Allora niente, chi se ne frega? L’importante è aver ristabilito l’ordine e la pulizia, poi come andrà a finire a quei poveracci saranno abbondantemente fatti loro…

Però qualche altra domanda mi continua a venire lo stesso…

Se siamo così attenti al decoro e alla legalità, picchì ci su pusteggiaturi abusivi a tutti i gnuni? Quelli non si possono sgomberare, vero? Evidentemente loro non sono così remissivi, meglio non rompergli troppo le scatole…

Però le auto abbiate a “membro di segugio” si potrebbero multare, no?

I suv sui marciapiedi di Corso Italia, le macchine in tripla fila in piazza Mancini Battaglia e quelle sulla piazza del Castello Ursino, perché nessuno se ne occupa?

Beh no, certo, e chi glielo va a dire alle attività commerciali limitrofe che i loro clienti devono farsi cento metri a piedi?

Va bene tutto, ma almeno l’occupazione di suolo pubblico di cu arrusti canni di cavaddu pi strata, quella si potrebbe sanzionare, giusto? Ah no, i fucuni in menzu a strata su caratteristici…

Ma neanche una multa piccola piccola agli ambulanti da Fera ‘o Luni, ca lassanu u schifu a p.zza Carlo Alberto? No no, certo…chiddi stanu travagghiannu…

Ma allora com’è? Facciamo pagare la nostra furia legalista solo ai senzatetto?

Diventiamo integerrimi tutori dell’ordine e usiamo il pugno di ferro solo con gli ultimi degli ultimi e, soprattutto, fottendocene di avere una benché minima politica di inclusione sociale?

Evidentemente sì…

A questo punto, però, mi chiedo un’ultima cosa e cioè come gli amministratori di questa città abbiano potuto dormire sereni nelle proprie case calde, mentre per tre giorni e tre notti ha piovuto a dirotto sulle teste di quelle povere anime a cui è stato confiscato tutto, persino l’effimero calore di una coperta piena di buchi.

L’unica risposta che riesco a darmi è che evidentemente lor signori, come la maggior parte dei catanesi, hanno il sonno assai più pesante della coscienza e quindi, in fin dei conti…chi se ne fotte di sti barboni?

Fabrizio Ventura

Si laurea in Economia all'Università di Catania grazie a diverse raccomandazioni e al ricorso sistematico al Cepu. Riesce ad entrare in banca copiando spudoratamente ai test di assunzione, ma si accorge presto che quella non può essere la sua strada. Si butta allora a capofitto nello studio, riuscendo a conseguire diverse lauree presso l'Università della Vita: scienze politiche, giurisprudenza, ingegneria civile, lettere e recentemente medicina con specializzazione in virologia. Consapevole che il suo futuro è nel reddito di cittadinanza, decide di togliere tempo al lavoro da bancario per dedicarlo alla scrittura: al suo attivo centinaia di post su Feisbùkk, la rubrica #accatania su Catania Live 24 e un romanzo che prima o poi qualcuno mosso a compassione deciderà di pubblicare.

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