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Dentro Catania

Bambini cassieri dello spaccio: sgominate tre piazze a San Cristoforo

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Redazione

Bambini coinvolti nell’attivita’ di spaccio e utilizzati come cassieri. E’ uno dei particolari più inquietanti dell’operazione “Quadrilatero” dei carabinieri del Comando provinciale di Catania. Un’operazione che ha portato a 20 misure di custodia cautelare.

Ordinanze emesse dal gip di Catania, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di altrettante persone. Le accuse , a vario titolo, sono di tentata estorsione, estorsione in concorso e associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. Reati tutti aggravati dal metodo mafioso.

L’INDAGINE

Denominata “Quadrilatero” con riferimento a quello formato dalle vie Avola, San Damiano, Testai e la piazza Cosma e Damiano. L’indagine ha consentito di disarticolare i gruppi criminali che gestivano 3 “piazze di spaccio” nel quartiere di San Cristoforo. In particolare nella zona San Cocimo, roccaforte degli affiliati all’omonimo gruppo capeggiato da Maurizio Zuccaro, organico alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano.

BAMBINI CASSIERI

L’operazione quadrilatero ha inoltre permesso di accertare che l’attivita’ di spaccio avveniva anche in presenza e addirittura con il coinvolgimento di bambini di circa dieci anni che in alcune occasioni “ritiravano il denaro indicando agli acquirenti il luogo dove poter ritirare lo stupefacente”.

Nel corso delle indagini, i militari hanno trovato e sequestrato un libro contabile (“carta delle piazze di spaccio”) dove venivano annotati i proventi dell’attivita’ illecita e il quantitativo di stupefacente venduto quotidianamente.


Inoltre, sono stati riscontrati tre episodi di natura estorsiva. Due tentati ai danni di una farmacia e di una concessionaria di auto, un altro invece realizzato con il cosiddetto “cavallo di ritorno”. Dietro compenso di denaro, infatti, uno degli arrestati aveva fatto da intermediario per consentire da parte dei ricettatori la restituzione alla legittima proprietaria dell’auto che le era stata rubata.

Redazione

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