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Mobilità sostenibile made in Catania

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Fabrizio Ventura

Alzi la mano chi non ricorda l’esclamazione cult del film Jonny Stecchino quando si elencavano i problemi di Palermo: “Il traffico!”. Passano gli anni e questa piaga continua purtroppo a flagellare la nostra bella Sicilia. Tentacolare, caotico e spregiudicato, il traffico affligge le nostre città e condiziona le vite e le abitudini delle persone che vi abitano. Prendete Catania: in città regna sovrana l’entropia e ognuno può fare tranquillamente quello che vuole avendo la semplice accortezza di “accendere le quattro frecce”. 

Ti vo fimmare a menzu a strata? Che problema c’è, accendi le quattro frecce e puoi tirare il freno a mano. Vo bloccari a scivola dei disabili? Tranquillo, accendi le quattro frecce e quelli si metteranno a camminare. Vo posteggiari supra u marciapiede? Facile, accendi le quattro frecce e i pedoni impareranno a volare. Vo iri ‘nda corsia dell’autobussu? Non preoccuparti, accendi le quattro frecce ed essi si smaterializzeranno.  Ma per fortuna a breve tutto questo sarà solo un pallido ricordo, perché Catania sta finalmente concludendo la transizione verso la sua peculiare mobilità sostenibile, accompagnata – come tutto il resto – da un concomitante e inesorabile processo di mammorianizzazione…

Ormai da qualche anno, infatti, i vecchi Sfera bordeaux – sfpera boddò nello slang originale – sono stati soppiantati dagli scooter elettrici made in China. Su di essi gli indomiti supperman (supereroi autoctoni dai caratteristici capelli a suppera) scorrazzano ovunque, specialmente nelle zone pedonali o a traffico limitato. Ovviamente, ça va sans dire, rigorosamente in due: quello davanti con le gambe accavallate e quello dietro con gli avambracci appoggiati sulle spalle del conducente.

Sono invece più recenti le biciclette a pedalata assistita, quelle con le ruote larghe, che i piccoli supperman in erba utilizzano per invadere marciapiedi e strade con l’obiettivo preciso di tagliare il percorso a tutto ciò che si muove.

Ma la vera grande novità sono i monopattini elettrici! È la rivoluzione copernicana, quella che aspettavamo da tempo per rendere Catania una città davvero europea ed evoluta. Certo, sulle strade dominate ancora dai “signori delle quattro frecce” è facile che si venga arrotati, ma cribbio, quanto è figo andare in giro volando sull’asfalto?! Per accelerare questo percorso evolutivo si è recentemente partiti anche con lo sharing e così la multinazionale Helbiz ne ha messi a disposizione per il noleggio ben trecentotrentatre. Sarebbe stato tutto fantastico se non si fosse però manifestato sin da subito un piccolo problema…accumincianu a futtirisilli…

Ma santi cristiani, non viristuvu chiddu ca successi alle Cinquecento di Enjoy? E poi, proprio prima di Natale? Proprio quannu s’anu a fare i riali e picciriddi?

Com’era prevedibile, nei primi due giorni del servizio sono stati decine i tentativi di furto e gli atti vandalici. Grazie all’antifurto satellitare un monopattino è stato addirittura rintracciato a Caltanissetta…immaginate la scena:

«Kevinni chi ci rialamu a Maicoll pi Natali?»

«Tranquilla Sciantall, vaju n’attimu #accatania e ci pigghiu bellu monopattino!»

Visto l’esordio, in città sono incominciate frenetiche le scommesse su quanto durerà questa volta il servizio prima che anche Helbiz scappi via…ovviamente a gambe levate, ché monopattini per scappare tra un po’ potrebbero non essercene più…

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Fabrizio Ventura

Si laurea in Economia all'Università di Catania grazie a diverse raccomandazioni e al ricorso sistematico al Cepu. Riesce ad entrare in banca copiando spudoratamente ai test di assunzione, ma si accorge presto che quella non può essere la sua strada. Si butta allora a capofitto nello studio, riuscendo a conseguire diverse lauree presso l'Università della Vita: scienze politiche, giurisprudenza, ingegneria civile, lettere e recentemente medicina con specializzazione in virologia. Consapevole che il suo futuro è nel reddito di cittadinanza, decide di togliere tempo al lavoro da bancario per dedicarlo alla scrittura: al suo attivo centinaia di post su Feisbùkk, la rubrica #accatania su Catania Live 24 e un romanzo che prima o poi qualcuno mosso a compassione deciderà di pubblicare.

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